rotate-mobile
Elezioni Politiche 2013

“La prossima sia una Legislatura costituente sulle Politiche venatorie”

“Il Pdl è quello della Brambilla capolista in Regione che vuole cancellare la caccia o dei tre candidati che strizzano l’occhio strumentalmente ai cacciatori?"

“Il Pdl è quello della Brambilla capolista in Regione che vuole cancellare la caccia o dei tre candidati che strizzano l’occhio strumentalmente ai cacciatori? Basta con le fanfaronate. Sulle politiche venatorie, vogliamo che quella che si apre sia una Legislatura costituente, in grado di aggiornare e migliorare la Legge 157 e di rafforzare il ruolo delle Regioni”. È il cuore del messaggio che Mario Mazzotti, coordinatore del Gruppo Pd sulle Politiche Venatorie, e Stefano Bonaccini, segretario regionale Pd, hanno inviato ai cacciatori emiliano-romagnoli in vista delle prossime elezioni.

«Il nuovo Governo dovrà innanzitutto fare ciò che, nonostante gli impegni assunti con le Regioni, neanche il Governo Monti ha fatto – illustrano Mazzotti e Bonaccini -: l’emanazione di linee guida nazionali per la caccia in deroga, il coordinamento dei calendari venatori regionali e il necessario raccordo con ISPRA, l’avvio immediato con procedura d’urgenza della richiesta all’Europa di esclusione dello storno dall’elenco delle specie protette, un intervento sull’estensione del prelievo degli ungulati in presenza di terreni innevati anche in Appennino».

Da non sottovalutare, continua la lettera, “gli aspetti relativi alla gestione sociale del territorio e della caccia, ai calendari venatori regionali certi e credibili, adottati con provvedimenti di legge, per avere certezza dell'esercizio dell'attività, al ruolo dell'ISPRA, che non è per noi un ente di controllo che agisce in supplenza delle istituzioni, ma una istituzione tecnica e scientifica, terza e non di parte”.

«Per noi la caccia rappresenta un’attività fortemente legata al territorio. Una disciplina sociale e sportiva che assume un forte valore ambientale – commentano Mazzotti e Bonaccini -. La caccia è l’esercizio di un prelievo controllato e calibrato della fauna, quindi uno strumento indispensabile per l'equilibrio ambientale e faunistico e per la tutela della biodiversità. In questo senso i cacciatori rappresentano un presidio ambientale importante e una fra le componenti fondamentali per una gestione partecipata e condivisa degli ambiti territoriali di caccia, accanto a quelle agricola e ambientalista».

A fronte di una “strumentalizzazione continua del mondo venatorio da parte di componenti del centrodestra”, che ha portato la capolista in Emilia-Romagna alla Camera per il PdL, Onorevole Brambilla, a fare la paladina di una proposta devastante e mai accantonata (la modifica dell’art. 842 del Codice Civile), si corre il rischio che l’ingresso dei cacciatori ai fondi agricoli venga interdetto e, di fatto, la caccia venga privatizzata. Per non parlare della fauna, che non sarebbe più considerata “patrimonio indisponibile dello Stato”, come adesso.

«Noi Democratici abbiamo sempre cercato il dialogo con il mondo venatorio rispettando l'autonomia delle associazioni e avanzando le nostre proposte – concludono Mazzotti e Bonaccini -. Continueremo così, senza promesse, nella chiarezza e nel rispetto delle diverse posizioni».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“La prossima sia una Legislatura costituente sulle Politiche venatorie”

RavennaToday è in caricamento