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Giovedì, 18 Aprile 2024
Elezioni Politiche 2013

M5S: "Difenderemo i risultati del Referendum sull'acqua"

In risposta alla richiesta del comitato Acqua Bene Comune che chiede ai candidati di chiarire la loro posizione sull'acqua, come Movimento 5 Stelle siamo felici di ribadire la nostra posizione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

In risposta alla richiesta del comitato Acqua Bene Comune che chiede ai candidati di chiarire la loro posizione sull'acqua, come Movimento 5 Stelle siamo felici di ribadire la nostra posizione con parole chiare e di significato univoco.  Il Movimento aderì al referendum comprendendone, evidentemente a differenza di altri, il significato e non ha mutato la propria posizione. Al di là delle valutazioni  sull'opportunità di una gestione di un bene particolare come l'acqua tramite società quotate in borsa ma in regime di monopolio legale, valutazione già fatta a suo tempo,  ci preme sottolineare che di fronte all'esito di un Referendum non vi sia molto altro da fare che rispettarlo.

Gli attuali parlamentari, compresi quelli che il referendum sostengono di averlo appoggiato e "vinto", ci hanno invece dilettato con le loro piroette votando, da un lato, provvedimenti che miravano a reintrodurre quanto abrogato dal referendum, dall'altro, evitando accuratamente di dar seguito alla volontà dei cittadini, per andare a nascondersi, infine, dietro al nuovo regolamento per la determinazione della tariffa.  
La remunerazione del capitale investito viene qui reintrodotta cambiandogli semplicemente nome in "costo della risorsa finanziaria". Un vero esercizio di neolingua che introduce il nuovo concetto per cui, chi investe, non lo fa più  per averne una remunerazione ma, bensì, per sostenere un costo.
Evidentemente, inoltre, alcuni partiti hanno spinto l'esercizio neolinguistico sino all'appellativo di "democratico" del loro nome.

Non avendo timori di disturbare alleati o potenziali alleati per la volata elettorale siamo liberi di parlare di acqua come forse alcuni non desiderano più fare. O perlomeno non fino a che gli equilibri che usciranno dalle elezioni non si siano definiti. Per quanto riguarda il referendum, quindi, non abbiamo altro da dire che questo debba (deve) essere rispettato e che anche a livello locale sarebbe ora di avviare una riflessione seria sulla gestione del servizio idrico. C'è infatti da restare sconcertati per gruppi politici di maggioranza del Consiglio comunale di Ravenna, i quali, incuranti del valore del referendum da loro stessi promosso e totalmente disatteso, anziché cogliere l'occasione per far sentire almeno adesso la loro voce, sfilano lesti ordini del giorno dai lavori con la motivazione di rimandare a dopo le elezioni la patata arroventata.
Quale sia il calcolo strategico ed il risultato che questi gruppi mirino ad ottenere, dopo quasi due anni trascorsi invano, davvero non riusciamo a capirlo: la fedeltà dovrebbe essere espressa prima di tutto verso un programma e verso i propri elettori, poi, alla coalizione. Tanto più che si tratta di un argomento così importante ed ampiamente cavalcato.

Per fortuna, il Movimento è nato per sfuggire a questi assurdi giochini, e gli elettori lo sanno ogni giorno di più. I nostri eletti in Parlamento daranno battaglia su questo tema, e intanto i nostri consiglieri comunali si faranno promotori dell'ordine del giorno ritirato, proponendone i contenuti in un atto urgente, per assicurare che venga discusso nei prossimi Consigli Comunali. Vedremo cosa succederà...

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