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Emergenza Nord Africa, Grandi (Udc): "Cosa si intende fare a Ravenna?"

"Il 12 febbraio 2011, a causa dell'eccezionale afflusso di cittadini provenienti dai paesi del Nord Africa, su tutto il territorio nazionale venne dichiarato lo stato di emergenza umanitaria"

“Il 12 febbraio 2011, a causa dell’eccezionale afflusso di cittadini provenienti dai paesi del Nord Africa, su tutto il territorio nazionale venne dichiarato lo stato di emergenza umanitaria, stato di emergenza successivamente prorogato fino al 31 dicembre 2012, data in cui giungerà a scadenza. La conseguenza sarà che nella nostra città una settantina di richiedenti asilo provenienti da Lampedusa verranno di fatto scortati fuori dalle strutture di accoglienza”. Lo ricorda Nicola Grandi, segretario comprensoriale Udc Ravenna.

“Le stime intanto parlano, per Ravenna, di un numero compreso fra i 50 ed i 60 tunisini che già circolano liberamente, ai quali questi andranno ad aggiungersi, raddoppiando di fatto la presenza di persone senza fissa dimora provenienti da Lampedusa sul nostro territorio, con le conseguenze in tema di ordine pubblico che è facile ipotizzare. - allerta Grandi - Mentre il Ministero sembra disinteressarsi della questione la domanda che è lecito porsi è se e quanti provvedimenti la Questura e la Prefettura di Ravenna abbiano inteso promulgare onde mettere in atto TUTTE le strategie al fine di evitare che la questione, già spinosa, si trasformi di fatto in un’ulteriore emergenza”.

“L’articolo 8 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con il quale sono stati conferiti i permessi umanitari prevede che “nei confronti dello straniero, al quale non e' stato rilasciato o e' stato revocato il permesso di soggiorno …  sono disposti il respingimento o l'espulsione … disposta con l'accompagnamento immediato alla frontiera qualora, dall'esame del singolo caso, emerga il rischio che l'interessato possa sottrarsi all'effettivo rimpatrio”. Ebbene, mentre i casi di reati posti in atto da cittadini nord africani nella nostra città non siano mancati, non si trova alcun riscontro pubblico di provvedimenti di revoca di permessi di soggiorno umanitari posti in atto dalle Autorità preposte. - insiste Grandi - E mentre queste (non) scelte potrebbero avere un effetto imbarazzante per non dire devastante sul livello di sicurezza nella nostra città, in un periodo in cui tutte le Autorità sono alle prese con criminalità in aumento e risorse in caduta libera, ci chiediamo e chiederemo con un interrogazione in consiglio comunale, se e quali interventi abbiano posto in atto le nostre Autorità cittadine (Sindaco e Assessore), per quanto di loro competenza, al fine di sollecitare azioni volte a contenere questo fenomeno potenzialmente così dannoso”, conclude.


                          

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