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Estrazioni in Adriatico, Mingozzi: "Accelerare, a Ravenna a rischio 10mila addetti"

Dopo la manifestazione “antitrivelle” di sabato scorso ad Ancona alla quale erano presenti anche delegazioni dalla Romagna, occorre accelerare “da parte della Regione Emilia Romagna la stesura di un accordo da proporre al Governo", afferma il vicesindaco Giannantonio Mingozzi

Dopo la manifestazione “antitrivelle” di sabato scorso ad Ancona alla quale erano presenti anche delegazioni dalla Romagna, occorre accelerare “da parte della Regione Emilia Romagna la stesura di un accordo da proporre al Governo affinchè l’intesa trovata per autorizzare le attività estrattive in terra ferma venga estesa anche al mare Adriatico. La nostra Regione - afferma il vicesindaco Giannantonio Mingozzi - è l’unica a non aver aderito ai referendum contro le estrazioni di idrocarburi promossi da dieci consigli regionali e mi fa piacere che l’assessore Palma Costi assieme  al consigliere regionale Bessi mantengano fermi gli impegni assunti sulle problematiche dell’area di Ravenna nel recente incontro in municipio".

"Ma i tempi stringono e se non riusciamo ad inserire in poco tempo nello “Sblocca Italia” la facoltà al Governo di concedere nuove autorizzazioni,  sentito il parere delle singole Regioni ma senza vincolare a queste ultime la decisione finale, il comparto accelera una crisi già molto pesante, sia in termini occupazionali che di competitività.  E a rischiare di più è Ravenna  con un insieme di addetti, diretti e indiretti, vicino alle 10mila unità", conclude. 

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