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Estrazioni di gas, Piccinini (M5S): "L'alleanza di Pd, Lega e FdI sulle trivelle è un pessimo segnale per la transizione ecologica"

La consigliera regionale pentastellata: "Non si può a parlare di sostenibilità come sfida per il nostro futuro se davanti alla prima difficoltà si sceglie di ritornare ad adottare soluzioni retrograde e che guardano al passato"

“L’anomala alleanza tra Pd, Lega e Fratelli d’Italia che si è formata oggi in Assemblea legislativa sulle trivelle è un pessimo segnale per il tema della transizione ecologica, nonché un’inversione di 180 gradi rispetto alla linea tenuta dalla Regione fino a qualche tempo fa sul no deciso a nuove estrazioni di gas in mare”.  È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, dopo che l’Assemblea Legislativa regionale ha approvato una risoluzione di Fratelli d’Italia e ha detto no alla risoluzione del M5S che escludeva nuovi pozzi in Adriatico come risposta alla crisi energetica creata dall’invasione russa in Ucraina.

“La decisione di approvare questo documento da parte di un’inedita maggioranza formata da Partito Democratico, Fratelli d’Italia, Lega, Lista Bonaccini presidente e Forza Italia ci preoccupa perché di fatto sconfessa anche quanto sostenuto dal presidente Bonaccini poco più di un mese fa quando aveva dichiarato la sua assoluta indisponibilità a parlare di nuove autorizzazioni per le trivellazioni – spiega Silvia Piccinini – Una posizione che come Movimento 5 Stelle avevamo sintetizzato in una risoluzione  che però, non senza sorpresa, il Partito Democratico ha deciso di bocciare, scegliendo di votare quella presentata dalla destra. Quello che ci preoccupa è che questa nuova alleanza sul gas che si è creata oggi in Assemblea Legislativa possa rallentare, se non bloccare, quel processo di transizione energetica ed ecologica che prevede impegni molto stringenti sulle rinnovabili contenuti anche dentro al Patto per il Lavoro e per il Clima".

"Non si può a parlare di sostenibilità come sfida per il nostro futuro se davanti alla prima difficoltà si sceglie di ritornare ad adottare soluzioni retrograde e che guardano al passato. Continuare ad estrarre gas in Adriatico attraverso la creazione di nuovi pozzi, non risolverà come hanno ben spiegato sia Draghi che Cingolani, il problema della nostra indipendenza energetica dal gas russo. Per una questione sia di tempistiche che di disponibilità che ci consentirebbero solo un anno di autonomia e con tempistiche nemmeno immediate" conclude la capogruppo regionale del M5S. 

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