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Ex ippodromo, Viva Ravenna: "Promesse, progetti e desolante abbandono"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

I problemi che attanagliano il settore giovanile del Ravenna Fc, ovvero la prima squadra di calcio cittadina, hanno radici non solo economiche, ma anche strutturali. È chiaro che, senza campi adeguati (con spogliatoi a norma e prospicienti il recinto di gioco, e con campi magari in sintetico, cioè il futuro ed ormai il presente di questo sport), diventi difficile garantire gli allenamenti, una preparazione adeguata e le partite. Il luogo in cui naturalmente si sarebbe dovuta sviluppare questa attività è, per caratteristiche e per le promesse fatte, l'area del Polisportivo Darsena, cioè l'ex ippodromo. Promesse ben chiare e circostanziate contenute nelle dichiarazioni dell'assessore Fagnani che, nel 2017, inaugurando in pompa magna i lavori fatti al centro sportivo, affermava trionfalmente che si sarebbero realizzati campi da rugby, e che si sarebbe organizzata una cittadella dello sport grazie al collegamento col Palacosta e, addirittura, che si sarebbe "riqualificata l'area podistica". Insomma, poche idee, ma confuse, dato che, ora, la stessa area, parrebbe fagocitata dal famigerato Bike park.

L'area dell'ex ippodromo, dopo 5 anni da quelle promesse, giace invece in uno stato di quasi abbandono, ricettacolo e rifugio di tossicodipendenti. Partite ufficiali, anche solo dei campionati giovanili, non si possono disputare. Mancano i requisiti minimi di sicurezza nonché gli standard richiesti dalla Federcalcio. Servirebbero spogliatoi vicini ai campi, magari con strutture modulari, come sono presenti in molti campi del territorio. Il rammarico del Ravenna Fc, che sperava di radunare all’ex Ippodromo la ‘prima squadra’ (per gli allenamenti) e tutte le giovanili (per partite e allenamenti), è facile da immaginare. D’altronde, è dai tempi del Ravenna di Corvetta e Marotta che si parla di riqualificazione e trasformazione dell’area. Cambiate le proprietà del club giallorosso, e cambiati gli amministratori di Palazzo Merlato, l’unica cosa certa è che nulla è cambiato all’ex ippodromo. Anzi, se qualcosa è cambiato, è in peggio, perché, dal giorno in cui la disciplina per è stato concepito l’impianto (cioè l’ippica) ha fatto le valige, tutta l’area è progressivamente caduta in disgrazia. E non sono state alcune ‘toppe’ alla storica tribuna in stile neoclassico, a fare la differenza. Quelle ‘toppe’ sono state il pretesto sfruttato dall’assessore Fagnani per una passerella, per un discorso fatto di promesse (poi non mantenute) e per qualche foto.

Tutto ciò costringe oggi il Ravenna Fc, ma soprattutto le famiglie dei giovani calciatori, a pellegrinaggi – non certo gratis – per i campi di tutto il territorio comunale, con i conseguenti disagi e l'evidente impatto negativo su tutto il sistema. Dopo il ritorno all'area dell'ex ippodromo del 2018, da quest'anno infatti le famiglie ricominceranno il loro pellegrinaggio in campi, spesso in affitto, sparsi per il territorio, con aggravio di costi e disagi. Dalle responsabilità in merito non può certo sottrarsi l'amministrazione comunale, proprietaria dell’impianto e incapace di rilanciare davvero l'area, senza nessun progetto di messa a norma dei campi da calcio, che versano in pessime condizioni. Oggi è di fatto impossibile disputare gare ufficiali e allenarsi in sicurezza, mentre nessun investimento è stato fatto sul sintetico, da tempo il futuro di questo sport, come invece è stato fatto altrove, per esempio, a Classe. La promessa della realizzazione di un bike park nell'area dell'ex ippodromo ha da subito dato l'impressione della boutade elettorale, dapprima con la sottoscrizione della petizione da parte del sindaco (probabilmente unico caso al mondo in cui un sindaco firma una petizione ‘contro se stesso’) e, subito dopo, con la promessa dello stanziamento di un milione di euro in perfetto puntuale clima pre elettorale. Vero è che ci si è premurati di dichiarare che nessun pregiudizio verrà creato all'area dedicata al calcio, ma è altrettanto vero che, a chi l'ippodromo lo frequenta da sempre per allenarsi e giocare a calcio aspettando interventi di riqualificazione, la cosa non possa certo aver dato entusiasmo.

Al gruppo di genitori che, qualche giorno fa, ha scritto, preoccupato, a sindaco ed assessore, raccontando dei loro pellegrinaggi da San Pietro in Vincoli a San Zaccaria, passando per Porto Corsini e Lido Adriano, e domandandosi quale possa essere il futuro del calcio giovanile ravennate, non possiamo che esprimere solidarietà, chiedendoci però contestualmente, per quale motivo, oggi, chi attende il Bike park, dovrebbe fidarsi delle stesse persone che, in 5 anni, non sono riuscite a muovere un passo verso ciò che avevano promesso, passando a garantire tutto ed il contrario di tutto.

Nicola Grandi e Filippo Donati, Viva Ravenna

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