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Faenza e Cervia mettono i "gioielli" in Ravenna Holding: no del PdL

Opposizione del centro-destra alla delibera, già passata dal Comune di Cervia e in programma per il Consiglio comunale di Ravenna di giovedi per quello di Faenza nella seduta del 28 novembre

Si è svolta nella residenza municipale del Comune di Ravenna una conferenza stampa congiunta di Alberto Ancarani, Vice-Capogruppo PDL e Presidente della Commissione Bilancio e società partecipate del comune di Ravenna, di Raffaella Ridolfi, Capogruppo consiliare PDL nel Comune di Faenza e di Paolo Savelli consigliere comunale di Cervia in merito alla delibera, già passata dal Comune di Cervia e in programma per il Consiglio comunale di Ravenna di giovedi e per quello di Faenza nella seduta del 28 novembre.

Con l’operazione in oggetto, si approfitta dello scioglimento di Area Asset, più volte chiesto anche dall’opposizione, per far entrare in Ravenna Holding - fino ad oggi cassaforte esclusiva del Comune di Ravenna - il Comune di Cervia che anziché venire liquidato per la sua quota in Area Asset riceve in concambio azioni di Ravenna Holding, cambiando la missione di mero strumento del Comune di Ravenna fino ad oggi rappresentato dalla Holding.

“Approfittando di questo allargamento, la segreteria provinciale del PD, evidentemente vero baricentro di una scelta strategica come quella di cui si parla, decide di far entrare anche il Comune di Faenza attraverso l’acquisto da parte di Ravenna Holding di azioni di Hera che consentono di fare cassa al comune della città manfreda senza vendere le azioni a prezzo di mercato”, dicono gli esponenti PdL.

E attaccano: “Non solo: si intravede la volontà di impossessarsi della cassaforte prima che succedano eventi sgradevoli, come un’eventuale vittoria del centrodestra nel comune di Cervia. Qualora infatti uno dei tre comuni cambiasse di segno politico, il centrosinistra detenendone due potrebbe comunque fare il bello e il cattivo tempo con i gioielli di famiglia di Cervia”.

Ed infine: “Banale dire in più che da tutta questa operazione solo formalmente è consentito un controllo maggiore ai consigli comunali con l’adesione di tutti e tre i comuni al codice etico di Ravenna Holding che si impegna a presentare in ogni comune, benché non obbligata, budget e consuntivi delle società detenute, ma esclude in ogni modo le opposizioni consiliari da un controllo vero e proprio, lasciando solo ai sindaci dei tre comuni che esercitano il controllo analogo nell’assemblea di Ravenna Holding la nomina di tutti i sindaci revisori”, concludono Ancarani (PDL Ravenna), Savelli (PDL Cervia) e Ridolfi (PDL Faenza).

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