Faenza, la Lega: "L'amministrazione pensa solo agli iper e ai parcheggi a pagamento"

"Le parole dell’assessore Bandini, che dice chiaramente che le opere (e, di fatto, gli interventi chiesti dall’Ascom a favore del commercio) non sono la priorità costituiscono l’ennesimo affronto. Oltre a dare il senso dell’assenza di progettualità di questa amministrazione per un settore fondamentale, come il commercio." Il consigliere regionale della Lega Nord, Andrea Liverani, ed il capogruppo in consiglio comunale del Carroccio, Gabriele Padovani, anticipano le prossime azioni in cantiere. La prima: un’interrogazione che precisi tutti i numeri, per capire il saldo tra aperture e cessazioni delle attività commerciali operanti nel centro storico.

"Un centro asfittico, dove l’amministrazione non ha fatto altro che disseminare ogni luogo di “strisce blu” e parcheggi a pagamento, sostenendo che la Regione avrebbe indicato che entro il 2020 tutta la zona dovrà essere un’immensa Ztl – dicono Liverani e Padovani -. Il risultato è che il Comune tenta in ogni modo di fare cassa, vessando gli automobilisti e chi si reca in centro per usufruire dei suoi servizi e fare acquisti." L’obiettivo neanche tanto celato è la proliferazione di ipermercati e centri commerciali, con qualche flop clamoroso (Le Perle; ndr) e un commercio al dettaglio, di vicinato, che non trova risposte.

"La Giunta è totalmente miope – incalzano Liverani e Padovani – poiché sappiamo che difendere il commercio di vicinato vuol dire preservare una risorsa della città, una fonte di reddito, che potrebbe creare posti di lavoro e che costituisce un “occhio” vigile sulle nostre strade. Ai fini del controllo sociale e della prevenzione della microciminalità." All’Ascom che chiede misure in favore del settore, l’assessore Bandini ha liquidato il tutto annunciando che “non sono le grandi opere la priorità, ma l’inquinamento”. "A noi sembra invece che il Comune non abbia la benché minima idea di cosa stia facendo – liquidano il discorso Liverani e Padovani -. Vogliamo, proprio per questo, avere tutti i numeri sulle attività chiuse e cessate dal 2010 in poi, per capire realmente l’entità dei danni provocati al tessuto economico da Malpezzi e il Pd."