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25 aprile, Ravenna celebra la Liberazione con la vicepresidente della Camera

L'onorevole Sereni è in città per il discorso ufficiale delle celebrazioni del 70° della Liberazione che si tengono dalle 11 in Piazza del Popolo a Ravenna.

Sabato mattina la vice presidente della Camera Marina Sereni è stata ricevuta in municipio dal sindaco Fabrizio Matteucci e ha apposto nell'Albo d'onore della città la seguente dedica: "Ricordare, ogni giorno, gli uomini e le donne grazie ai quali l'Italia ha riconquistato la libertà e la democrazia. Cercare, ogni giorno, di avere la stessa forza e lo stesso coraggio per migliorare il presente e il futuro. Viva la Resistenza! Viva la libertà! Viva il 25 Aprile e l'Italia". Il primo cittadino ha omaggiato la vice presidente della Camera con il volume edito da Franco Maria Ricci dedicato a Ravenna. L'onorevole Sereni è stata in città per il discorso ufficiale delle celebrazioni del 70° della Liberazione, che si sono svolte in Piazza del Popolo.

25 aprile 2015, la festa della Liberazione (foto di M.Argnani)

Alla presenza delle autorità civili e militari, del picchetto d'onore, della banda cittadina, dei gonfaloni  e delle associazioni combattentistiche e partigiane, le cerimonie hanno preso il via con la deposizione delle corone d'alloro al monumento dei caduti. La vice presidente della Camera Sereni con il suo discorso ha concluso la cerimonia, dopo gli interventi del sindaco Fabrizio Matteucci del presidente della Provincia Claudio Casadio e del vicepresidente dell’Anpi provinciale Sergio Frattini. Dopo la cerimonia ufficiale, la piazza si è riempita dell'atmosfera festosa grazie all'esibizione del musicista Ambrogio Sparagna che ha coinvolto i presenti in quello che è diventato l’inno della Resistenza, la canzone Bella ciao.   

"Giornate come questa servono a ricordarci che la democrazia non è mai una conquista definitiva, ma va rinnovata ogni giorno con il nostro impegno a non abdicare mai a quei valori e a rispettare sempre i principi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione", ha affermato Matteucci, ricordando anche le figure di Boldrini e Zaccagnini. "Donne e uomini combatterono anche per affermare il principio di una giustizia autentica, per radicare il principio del rispetto delle regole come presupposto dell'uguaglianza sociale - ha proseguito il primo cittadino -. Rispettare i principi fondamentali della Costituzione significa diffondere la cultura della legalità, significa contrastare con forza l'infiltrazione della criminalità organizzata che mette in pericolo anche territori dai solidi anticorpi democratici come il nostro. Significa combattere la corruzione, un male oscuro e terribile che mina la tenuta sociale del nostro Paese. Oggi questo male oscuro ha raggiunto livelli che non possiamo più accettare".

Matteucci nel suo discorso invita la politica "a recuperare la propria onorabilità per tornare ad essere bellissima e piena di ideali, come settant'anni fa quando migliaia di ragazzi e ragazze decisero di abbandonare gli studi, il lavoro, gli affetti per combattere per una società più giusta. Una società migliore. Non possiamo e non vogliamo disperdere il patrimonio di ideali che la Resistenza ci ha lasciato in eredità. Quella di oggi deve essere una giornata di impegno. Impegno a ritrovare la strada che abbiamo perso e riprendere il cammino su quel percorso disegnato con il il dolore, il sacrificio ma anche la speranza. Ma vogliamo che sia anche che sia un'occasione di festa".

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