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Forza Nuova "crea" via Ettore Muti: Maestri (Possibile) sporge denuncia per apologia di fascismo

L'appello di Maestri: "Da lunedì, tutti i ravennati che vorranno potranno recarsi presso il mio studio a sottoscrivere la denuncia per apologia del fascismo che mi accingo a predisporre in queste ore"

"L’atto rivendicato da Forza Nuova è di inaudita gravità. Non si tratta di libera manifestazione del pensiero ma di apologia del fascismo, vietata dall’articolo 4 della Legge 645/52, attuativa della XII disposizione finale della Costituzione". Andrea Maestri di Possibile si schiera contro il gesto rivendicato da Forza Nuova, che nella notte tra giovedì e venerdì ha "trasformato" via di Roma in via Ettore Muti.

"Anche la scelta del tempo non è casuale: i neofascisti ravennati vogliono sfregiare la memoria dei martiri antifascisti che proprio sabato 25 agosto la città commemora - prosegue Maestri - Le istituzioni repubblicane reagiscano: Prefetto, Questore e Procura della Repubblica hanno il dovere di intervenire in difesa della Costituzione e delle leggi. Da lunedì, tutti i ravennati che vorranno potranno recarsi presso il mio studio a sottoscrivere la denuncia per apologia del fascismo che mi accingo a predisporre in queste ore".

La replica di Forza Nuova

Non si è fatta attendere la replica di Forza Nuova. "Maestri, le voglio facilitare il lavoro: la ridicola denuncia che, con totanta solerzia, si è accinto a redigere, la intesti a Desideria Raggi - commenta la responsabile provinciale - rea di esprimere liberamente il proprio pensiero, rea di voler tenere viva la memoria storica di chi ha sacrificato la propria vita per la Patria, quale mandante ed esecutrice materiale nell'affissione di un pericolosissimo cartello recante la scritta "via Ettore Muti"".

Il commento di Ravenna in Comune

"Non si tratta solo di condannare la "bravata", il che dovrebbe essere scontato, e speriamo di sentire in questi giorni tante prese di posizione di tutti coloro che si richiamano o dicono di richiamarsi alla Costituzione della Repubblica - commenta il capogruppo di Ravenna in Comune Massimo Manzoli - Si tratta soprattutto di aprire veramente gli occhi e di vedere come il clima politico generale stia sempre più diventando favorevole alla tolleranza verso queste bravate squadristiche, che si stanno pericolosamente manifestando anche nella nostra città, in cui se da una parte la coscienza antifascista è patrimonio condiviso, dall’altra c’è forse una certa “tiepidità” nel reagire fermamente e democraticamente alle “imprese” neofasciste. Mentre invitiamo tutte e tutti a sottoscrivere la denuncia formulata da Maestri, chiediamo al sindaco di intervenire e di chiarire ad alta voce e una volta per tutte la totale indisponibilità di Ravenna a concedere spazi fisici anche culturali e psicologici ai nostalgici delle imprese fasciste. Crediamo che la nostra comunità debba fare tutto quanto possibile perché queste scorrerie indegne vengano definitivamente fermate prima di ritrovarsi a un nuovo punto di non ritorno".

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