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Giardini Speyer, Grandi (Lpr): "L'ordinanza anti vetro non funziona"

"L'area giace in assoluta balia di nullafacenti che in assoluta tranquillità la presidiano per 24 ore al giorno, rendendone impossibile la fruizione in qualsiasi orario"

“Le proteste, le lettere dei cittadini, i comunicati stampa e le raccolte di firme (una ancora in atto) sono rimaste lettera morta, e la cosiddetta ordinanza anti vetro che avrebbe dovuto arginare (almeno) il malcostume dell’abbandono delle bottiglie vuote è quotidianamente allegramente disattesa, mentre l’area giace in assoluta balia di nullafacenti che in assoluta tranquillità la presidiano per 24 ore al giorno, rendendone impossibile la fruizione in qualsiasi orario”. Lo afferma Nicola Grandi, consigliere comunale di Lista per Ravenna .

“Al danno di immagine ed alla mancanza di igiene si aggiungano poi le ore di lavoro (almeno 4 o 5 solo stamane) poste in atto dagli operatori ecologici, pagati dall’intera comunità, per tornare a rendere per lo meno “decente” questo giardino. Ammesso e non concesso che la frequentazione della zona non crei (per ora)  problemi per la pubblica incolumità, come affermato da alcuni amministratori locali (cosa sulla quale nutro molti dubbi, in verità in buona compagnia di parecchi concittadini) l’abbassamento del livello di guardia, il disinteresse delle forze dell’ordine e la disattesa quotidiana dell’ordinanza (non smentibile) danno l’idea che  la maggioranza che governa questa città, sui giardini Speyer, si sia definitivamente arresa”.

“Ma i cittadini ravennati hanno il diritto di riappropriarsi di questa  zona ed il dovere di far sentire la propria voce, per questo motivo continueremo a raccogliere firme e a segnalare situazioni aberranti come quella di oggi, per chiedere quelle misure che rappresentano il minimo indispensabile per il ritorno alla normalità di una zona che (noi) non ci rassegneremo a considerare perduta: una TUTELA PREVENTIVA DEI LUOGHI perché il sindaco dia corso all’impegno da lui assunto di delimitare, sia pure con siepi o recinzioni leggere,la zona, un PRESIDIO COSTANTE DI FORZE DELL’ORDINE SUL POSTO usando uno dei locali di cui il comune è proprietario , UN SERVIZIO DI PRONTO INTERVENTO  da porre in atto con l'ausilio di mezzi tecnologici e una richiesta forte in tutte le opportune sedi affinchè il DIVIETO DI SOGGIORNO AI MALVIVENTI diventi una realtà”, conclude Grandi.

 

 

 

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