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Gibertoni (Misto): "Inammissibili ‘sparatorie’ a volatili in parco Delta Po"

La consigliere chiede all’esecutivo regionale di valutare “l’azzeramento dei vertici dell’Ente di gestione per i parchi e la biodiversità - Delta del Po, che ha la responsabilità del parco dal 2012, incapace di adempiere alla propria missione istituzionale”

Con un’interrogazione, rivolta al governo regionale, Giulia Gibertoni (Misto) richiama la brutta esperienza vissuta una settima fa da due cicloturisti durante una gita organizzata all’interno delle valli di Comacchio, nel parco del Delta del Po. I due turisti, si legge nell’atto, “che si trovavano a percorrere in bicicletta l’argine del fiume Reno, nel ravennate, lungo la via Bellocchio, improvvisamente hanno iniziato ad avvertire sparatorie continue che provenivano dal lato della valle e visto cadere uccisi numerosi volatili, con un effetto addirittura descritto come ‘a pioggia’, con spari a ripetizione che provenivano da almeno tre appostamenti diversi che a quanto pare, come avrebbe riferito dalla guida del gruppo, erano autorizzati”.

I due, spiega la consigliera, “hanno infatti raccontato ai media questo paradosso, ‘da una parte una visita guidata organizzata dal parco stesso per illustrare gli aspetti naturalistici e l’attività di protezione dell’ambiente e della fauna e dall’altra parte una vera e propria sparatoria con tanto di appostamenti’, rilevando inevitabilmente che ‘il parco in questo modo dà una pessima immagine di sé sia dal punto di vista della protezione ambientale che dal punto di vista turistico’”. Peraltro, rimarca Gibertoni, “parte del parco è stata riconosciuta dall’Unesco ‘riserva di biosfera’ nell’ambito del Programma MaB (Man and the Biosphere)”, quindi tra le aree del pianeta “in cui si coniugano, grazie a un’appropriata gestione del territorio, valorizzazione dell’ecosistema, salvaguardia della biodiversità e sviluppo sostenibile”.

Per Gibertoni sarebbe necessario “un ritorno ai fini istituzionali propri del parco regionale, cioè quelli di conservazione, riqualificazione e valorizzazione del patrimonio naturale, in particolare delle zone umide”. Chiede quindi all’esecutivo di valutare “l’azzeramento dei vertici dell’Ente di gestione per i parchi e la biodiversità - Delta del Po, che ha la responsabilità del parco dal 2012, incapace di adempiere alla propria missione istituzionale”.

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