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"Giù le mani da Lido di Dante e dalla sua riserva naturale"

"Lido di Dante e la Riserva naturale appartengono alla cittadinanza prima di tutto", afferma Minichini

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Di tanto in tanto si legge sulla stampa la solita minestra bollita e ribollita di Laghi, sul voler far diventare Lido di Dante "cloting optional", ossia abbigliamento facoltativo. Di "Cap D'agde" ce n'è solo uno, basta e avanza. Il discorso naturismo è una materia seria che deve essere affrontata, e risolta definitivamente in un modo o nell'altro, attraverso un tavolo di lavoro, con la partecipazione di tutte le componenti, a partire dall'Amministrazione comunale, al Parco del Delta del Po, al Corpo Forestale, al Consiglio territoriale area Mare, al Comitato cittadino, all'Associazione naturista. Nessuno si sogni di decidere unilateralmente. Lido di Dante e la Riserva naturale appartengono alla cittadinanza prima di tutto, l'unica ad essere stata penalizzata dopo il doloso incendio del 2012, per cui il Comitato cittadino è disposto alle barricate, se necessario. Non siamo contrari, nessuno lo è mai stato, affinché si arrivi alla regolamentazione della pratica del naturismo su una porzione di spiaggia, ma poniamo delle condizioni essenziali che illustreremo durante i lavori. Il naturismo, risorsa turistica, che concorre al pari di altre all'apporto economico al comparto imprenditoriale presente nella località, non è quello praticato fino ad oggi. Non è più tollerabile ciò che avviene su questa spiaggia. Ad averne subito le conseguenze sono stati proprio i naturisti, quelli veri, non quelli che praticano solo il nudismo modiaolo, senza contare i vari caroselli degli assatanati di sesso. In pratica, anarchia assoluta che non giova all'immagine della località. Basta, questa forma di politically correct sul nudismo deve cessare, le istituzioni non devono limitarsi a cambiare la forma, cioè le parole, definendolo naturismo, senza intervenire sostanzialmente sul problema e rasentando l'ipocrisia. In sostanza, il buonismo ha trasformato la nostra località in terra di conquista, ove chiunque si ritiene legittimato a fare ciò che gli pare. La liberta è ben altra cosa, significa poter fare ciò che è consentito dal rispetto delle regole di civile convivenza e delle leggi".

Pasquale Minichini - Presidente Comitato cittadino Lido di Dante

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