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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Governo, Fusignani (Pri): "Calenda vuole un fronte repubblicano? Noi ci siamo"

"Se si vuole organizzare un "fronte repubblicano", chi altri prima del Pri può rappresentare il punto di appoggio sul qual far leva per (ri)sollevare il Paese e le sue coscienze?"

La schizofrenia collettiva di questi concitati giorni non risparmia nemmeno il Partito repubblicano italiano. I resti di quello che fu uno dei partiti più potenti, sul piano dell'elaborazione politica e intellettualmente, della nostra Repubblica sproloquiano negli spazi di quella rete che avevano scoperto con tanta fatica, con la tracotanza tipica di chi ha perso ogni pudore insieme alla capacità di guardare oltre l'orticello di casa. L'analfabetismo politico insieme all'etimologica ignoranza costituzionale regnano sovrani nel nostro Paese, facendone il fanalino di coda del continente. Un Paese dove sovranisti e populisti pare non trovino più argini tali da contenerne un'avanzata che appare sempre più inesorabile e pericolosa. Infatti una sinistra spazzata via, insieme a un Pd sull'orlo dell'implosione e ai moderati del centrodestra in caduta libera, non consentono di organizzare alcuna resistenza politicamente attiva e credibile a questo dilagare di belluina antipolitica. Un'onda anomala, cavalcata e alimentata dalle abili promesse farlocche di una rivoluzione di cui non si conosce né la partenogenesi né la direzione strategica ma di cui è chiarissimo il collante: il comune antieuropeismo che rispolvera pericolosi rigurgiti di un veteronazionalismo, ritenuto oramai sepolto sotto la polvere della storia. Tutto questo con le borse pericolosamente in calo e lo spread paurosamente in aumento. A mettere in discussione Euro ed Europa, anche coloro che giustificarono l'adesione all'Ulivo di Prodi proprio per la sua funzione europeista a garanzia dell'introduzione della divisa europea. Del mondo ex repubblicano solo Giacalone, Giannino e De Nicola stanno sostenendo tesi che difendono scelte che sono da sempre la rotta del pensiero repubblicano. Qualche tempo fa sostenevo in uno scritto la necessità di organizzare un'opposizione repubblicana, l'unica in grado di far fronte a questo preoccupante status di follia che ci sta investendo. I giorni scorsi il ministro Calenda ha lanciato un appello simile. Bene, se si vuole organizzare un "fronte repubblicano", chi altri prima del Pri può rappresentare il punto di appoggio sul qual far leva per (ri)sollevare il Paese e le sue coscienze? La maggioranza del Pri di Ravenna c'è, insieme a Repubblicani per l'Europa e ai tanti che, in questo bailamme, anzichè urlare restano silenti, magari proprio in attesa di trovare un aggregato autorevole, serio e credibile.

Eugenio Fusignani, segretario provinciale Partito repubblicano italiano Ravenna

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