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Super grattacielo a Mi.Ma, i grillini sollevano il caso in Regione

Defranceschi chiede anche se la Regione fosse a conoscenza e se abbia mai espresso un parere a proposito della volontà del comune di Cervia di non fare valere il diritto di prelazione sulla vendita dei beni demaniali

“Oltre al problema dello sfratto delle famiglie degli eredi dei salinari, a fine giugno 2012, Pentagramma Romagna Spa illustra il progetto “Cervia d’Amare”. Nelle serie di interventi previsti emerge la costruzione di un immobile di 18 piani (pari a 58 metri di altezza) per 200 appartamenti e 50 esercizi commerciali e tre piani di parcheggi interrati a 100 metri dal centro di Milano Marittima e a meno di 50 metri dalla riva del mare”. Lo scrive Andrea Defranceschi (Mov5stelle).

In una interrogazione rivolta alla Giunta, l'esponente grillino chiede di sapere se la Regione sia informata della causa intentata dalle famiglie dei salinari, la quale si incentra sull’assunto che “Pentagramma non sia, di fatto, proprietaria dei beni oggetto dell’accordo di programma”, e se non ritiene opportuno che l’iter di tale accordo debba essere fermato, in attesa della risoluzione della causa in atto.

Defranceschi chiede anche se la Regione fosse a conoscenza e se abbia mai espresso un parere a proposito della volontà del comune di Cervia di non fare valere il diritto di prelazione sulla vendita dei beni demaniali. Il consigliere vuole inoltre conoscere se e quando la Regione dovrà esprimersi formalmente nel corso dell’iter formalmente avviato con la delibera del consiglio comunale di Cervia, n. 38 del 2012, relativa a “Linee guida per la definizione di un accordo di programma ai sensi dell’art. 40 della L.r. n. 20/2000, relativo alla riqualificazione di aree del territorio del comune di Cervia”.

L’interrogante, infine, domanda se la Regione sia a conoscenza di una Valutazione di Impatto Economico, esistente o in programma, sul territorio circostante l’immobile di 18 piani, con appartamenti e negozi; se ritenga opportuno valutare, e agire di conseguenza, i pericoli derivanti dalle opere di scavo così a ridosso dell’arenile, come chiaramente espressi dal Servizio Tecnico di Bacino Romagna (Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini) e se esista un problema di tutela del paesaggio, in riferimento all’art. 9 della Costituzione.

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