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Gruppo Alberghini, grandi preoccupazioni per il Mar e per Ravenna Entrate spa

Il portavoce Alberghini: "In un periodo importante come quello pasquale e le festività del 25 aprile e del 1 maggio lascia senza parole constatare che il nostro Mar rimane più chiuso che aperto"

"Grande tristezza per il Mar, che appare in totale crisi di identità con troppe incertezze per il futuro e la mancata programmazione per il dopo Spadoni". Con queste parole il gruppo Alberghini commenta l'approvazione del bilancio del Museo d'arte della città avvenuto mercoledì pomeriggio in consiglio.

"In un periodo di importanti flussi turistici per le città d’arte come il periodo pasquale e le festività del 25 aprile e del 1 maggio, lascia senza parole constatare che il nostro Mar rimane più chiuso che aperto e senza la programmazione di eventi importanti. In un periodo in cui il turismo culturale assume sempre piu’ importanza, dobbiamo constatare che la nostra città, nonostante i suoi immensi tesori, continua a non raccogliere  quanto meriterebbe, e questo è fonte di grande preoccupazione. Se le altre città corrono a velocità doppia rispetto alla nostra, forse è giunto il momento di fare una profonda analisi di autocritica. Non basta avere attrattive importanti e non è sufficiente neppure avere buone idee (ammesso che ci siano) senza la capacità di promuoverle. Manca totalmente un adeguato piano di marketing e strategia di impresa che evidentemente non fanno parte del dna della nostra amministrazione ma senza i quali continueremo a perdere inesorabilmente terreno".

Preoccupazione anche per l’atteggiamento della maggioranza in relazione all’approvazione del nuovo statuto di Ravenna Entrate spa per la gestione della riscossione dei tributi. "Era per legge un atto dovuto e improrogabile, ma quello che lascia perplessi è ancora una volta l’approccio dei consiglieri Pd - continua il portavoce Massimiliano Alberghini - Il testo unico sulle società partecipate ha fissato il principio secondo il quale l’organo amministrativo delle società a controllo pubblico è costituito di norma da un amministratore unico, e questo per ovvie ragioni di economicità. Per particolari ragioni di adeguatezza organizzativa si può derogare a tale principio. Ravenna Entrate non presenta una struttura tale da richiedere una deroga alla norma, anzi, si potrebbe disquisire sulla opportunità di affidare la gestione della riscossione a una società autonoma. Ciò nonostante lo statuto prevede la possibilità sia di un amministratore unico, sia di un consiglio di amministrazione. E’ vero che l’assessore ha pubblicamente dichiarato che la scelta cadrà, per il momento, su un amministratore unico, ma la maggioranza ha respinto un emendamento presentato in consiglio nel quale si proponeva di prevedere nello statuto come tipo di governance solo un amministratore unico. Lo statuto, peraltro, si sarebbe snellito eliminando diverse pagine legate al funzionamento del  consiglio di amministrazione, se e quando si fosse optato per questa scelta".

"La domanda che nasce spontanea è ovvia - conclude Alberghini - Perché la maggioranza non ha voluto privarsi di questa possibilità per il futuro? Anche le risposta nasce spontanea e non può che essere una: più consiglieri uguale più poltrone da riempire. Alla maggioranza non piacerà questa conclusione, ma non ne vedo altre".

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