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Guerra (Assoraro): "Creiamo un assessorato al decentramento e all'area Romagna"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Non siamo certo i primi e gli unici a sostenere un percorso di sviluppo e di integrazione dell’Area Romagna, ma dopo questi anni di attività in cui Assoraro ha proposto numerosi approfondimenti sull’argomento, possiamo certamente dire di essere stati i primi ad introdurre questo tema nell’attuale campagna elettorale per le amministrative di Ravenna. Non solo condividiamo la realizzazione di un tavolo per l’imprenditoria romagnola concretizzato dalle primarie rappresentanze di settore, ed al quale speriamo possa seguire a breve l’ingresso della Camera di Commercio di Ravenna nell’alveo di quella della Romagna già costituita da Forlì-Cesena e Rimini, ma a prescindere da ideologie e schieramenti precostituiti, cogliamo con grande interesse l’intervento e l’apertura del Sindaco di Ravenna Michele De Pascale che afferma sia giunta la necessità di introdurre a livello amministrativo una serie di strumenti che possano contribuire ad una governance sulla visione romagnola.

Al di là della mia candidatura come consigliere comunale indipendente nelle fila del Partito Repubblicano, il quale ha in modo lungimirante accettato di inserire nel proprio programma questo indirizzo, in qualità di Presidente di Assoraro, non posso che esprimere, anche a nome dei soci, grande apprezzamento su questo punto perché si associa ad una delle proposte con le quali ci siamo presentati la settimana scorsa alla cittadinanza: l’istituzione di un Assessorato al Decentramento e all’Area Romagna. Nominare in questo modo l’assessorato permetterebbe di indirizzare in modo chiaro il lavoro della persona che ne ricoprirà l’incarico, orientandone (si auspica) il lavoro su due fronti quanto mai attuali. Il primo, fondamentale in questo periodo di difficoltà, è legato allo sviluppo economico delle imprese del territorio ravennate attraverso un dialogo con le istituzioni amministrative limitrofe di Forlì-Cesena e di Rimini e il sostegno alle associazioni imprenditoriali per fare in modo che il brand Romagna possa offrire maggiori opportunità di lavoro, di crescita e di internazionalizzazione. Il secondo fronte si riferisce all’integrazione delle terre di confine, ovvero di quelle frazioni del forese che necessitano di un miglioramento dei servizi, dei trasporti, del commercio, osservando anche quanto accade nei comuni e nelle province limitrofe. Vale qui la pena ricordare come le Ville Unite ad est della Via Ravegnana (con Casemurate e Mensa), così come quelle ad ovest della stessa, quali Coccolia, Ghibullo, Roncalceci, Filetto e San Pietro in Trento gravitano già su Cesena e Forlì, traendo da questi territori parte delle proprie necessità.

E’ quindi imprescindibile fornire maggiori servizi, collegamenti e presenza in queste località ma, diversamente da qualsiasi altro Comune italiano, l’estensione del Comune di Ravenna è tale da richiedere una strategia che valuti anche le influenze con i territori limitrofi, senza escludere iniziative comuni e possibili integrazioni sulla sicurezza e l’ordine pubblico ed una valutazione preventiva sulla realizzazione di grandi centri commerciali, spesso controproducenti per i negozi di prossimità. Dopo questa tornata elettorale speriamo che i movimenti eletti in consiglio comunale, anche trasversalmente, concretizzino l’apertura di De Pascale e trovino la convergenza per istituire un Assessorato, o un qualsiasi altro strumento istituzionale, che si occupi di definire questa strategia e che Ravenna sia di stimolo anche per le altre Amministrazioni romagnole.

Paolo Guerra, Assoraro (Associazione di idee per Ravenna e la Romagna)

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