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Guerra (Lega): "Quello che si poteva fare contro il gioco d'azzardo"

"Sono intervenuto ed ho sensibilizzato l'opinione pubblica locale sul gioco d'azzardo quando alcuni esponenti politici neppure si ponevano il problema, e da allora mi impegno sugli sviluppi di questo fenomeno non solo nell'attività consigliare, ma rapportandomi con i soggetti direttamente coinvolti"

Sono intervenuto ed ho sensibilizzato l’opinione pubblica locale sul gioco d’azzardo quando alcuni esponenti politici neppure si ponevano il problema, e da allora mi impegno sugli sviluppi di questo fenomeno non solo nell’attività consigliare, ma rapportandomi con i soggetti direttamente coinvolti. Proposi con ampio anticipo, coinvolgendo i colleghi del Consiglio Comunale, l’affissione dei cartelli per l’aiuto ai giocatori patologici e Matteucci, inspiegabilmente, non riuscì ad emettere alcuna ordinanza. Oggi trova invece il coraggio di imporre la chiusura delle sale gioco a mezzanotte, come se vi fossero disponibili Forze dell’Ordine da destinare a questi controlli, anziché presidiare il territorio a tutela dei contribuenti ravennati.  

Sulla proposta che il PD ha tentato in modo disordinato di discutere nell’ultima seduta consigliare, frutto anche di indirizzi del Gruppo dello Zuccherificio, vi sono delle lacune frutto della solita mancanza di confronto che accompagna da sempre l’azione del centro-sinistra. Ad esempio, sulla pubblicità del gioco d’azzardo, il Consiglio Comunale di Ravenna si è difatti già espresso all’unanimità su un emendamento del sottoscritto, che già oggi vieta l’affissione di cartelli negli spazi pubblicitari aperti sulle rotonde di proprietà del Comune.

Di fianco alle proposte annunciate, propongo invece che alcuni partiti come il PD e il PRI, pronunciatisi contro il gioco d’azzardo, riflettano sulle tante slot machine e videolottery collocate nei propri circoli ravennati. Le case del popolo e le case repubblicane, in passato ritrovo di persone di ogni età, dove si giocava a carte e si parlava di politica e di cultura (anche in dialetto) possono, coerentemente con le posizioni dei propri esponenti politici, fare a meno delle macchinette?  Capisco il problema di “tenere in piedi” questi ampi e costosi spazi, ma non sarebbe giunta l’ora di prevenire la ludopatia con coerenza, limitando la diffusione del gioco in quei circoli culturali-ricreativi di proprietà dei partiti che compongono la maggioranza ravennate che ha sottoscritto l’ultimo ODG?

Paolo Guerra

Capogruppo Lega Nord Romagna

Replica Matteucci: "Come iscritto del Partito democratico penso  che  il gioco d’azzardo  debba bandito dai luoghi di ritrovo di proprietà e gestiti dal Pd. Questo, nel rispetto dei contratti in essere, dovrebbe avvenire entro dodici mesi”.

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