Guerra Russia-Ucraina, le reazioni: "Servono dure sanzioni". "L'Italia ripudi la guerra"
"Esprimiamo la più totale solidarietà al popolo ucraino che l’Europa non deve abbandonare, preparandosi alla nuova crisi umanitaria per soccorrere le migliaia di sfollati che stanno lasciando le loro città verso l’occidente"
Anche i socialisti ravennati condannano fermamente il conflitto Russia-Ucraina, per la quale nei prossimi giorni è in programma una manifestazione pacifista a Ravenna. "L’invasione ordinata da Putin, con l’aggressione dell’Ucraina, porta la guerra sul territorio europeo - spiegano i socialisti - Auspichiamo che l’Unione Europea reagisca in maniera decisa a questo attacco all’Ucraina e all’Europa con dure sanzioni per la Russia e la Bielorussia, che ha contribuito all’operazione militare. Esprimiamo la più totale solidarietà al popolo ucraino che l’Europa non deve abbandonare, preparandosi alla nuova crisi umanitaria per soccorrere le migliaia di sfollati che stanno lasciando le loro città verso l’occidente. Auspichiamo, infine, che cessino presto le orrende operazioni militari e che le mire espansionistiche e imperialiste della Russia di Putin non coinvolgano i Paesi dell’UE che facevano parte dell’impero russo".
"La Costituzione Italiana, all’articolo 11, nega la possibilità della guerra: «L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Eppure nel nostro Paese si è operato in molti casi la giustificazione della guerra, inviando truppe italiane all’estero, con le scuse più disparate: peacekeeping, operazioni di polizia, missioni militari di pace e simili - spiegano invece da Ravenna in Comune - Siamo addirittura impegnati in alleanze che prevedono attività militari all'estero e manteniamo sul nostro territorio armi nucleari sotto il controllo dell'esercito USA. Predicare la pace e razzolare la guerra non è un male unicamente italiano. C'è chi fa di peggio. In questo stesso momento un capo di stato di un paese straniero, la Russia, ha annunciato l’inizio di operazioni militari nei confronti di un altro paese, l'Ucraina, “per smilitarizzarlo”. È guerra senza se e senza ma. Ravenna in Comune è per la pace. Non la pace dei vincitori sui vinti, dei forti sui deboli, ma quella prevista dalla nostra Costituzione: pace e giustizia fra le Nazioni in condizione di parità con gli altri Stati, promossa attraverso la partecipazione ad organizzazioni internazionali rivolte a questo scopo. Chiediamo a tutte le istituzioni, nazionali e locali, e a tutte le cittadine e i cittadini di lavorare insieme per un mondo senza guerra".
L'assessora Brunelli: "Ferma condanna all’invasione e vicinanza al popolo ucraino"
“Il Consiglio comunale nella serata di ieri (giovedì, ndr) ha approvato all’unanimità un ordine del giorno per esprimere la più ferma condanna sull’invasione dell’Ucraina e la vicinanza dei cittadini cervesi al popolo ucraino - dichiara l'assessore alla Pace del Comune di Cervia Michela Brunelli sulla situazione in Ucraina -Questa mattina Cervia ha appeso sulla facciata del Comune la bandiera della Pace come simbolo di ripudio alla guerra e fratellanza fra i popoli e le nazioni. Ci sono persone che non incontrerò mai, di cui non saprò mai il nome, né parleremo mai la stessa lingua. Ma abbiamo lo stesso cuore, le stesse mani, lo stesso diritto di sognare, lo stesso diritto di vivere in Pace. Soffia lo stesso vento, lo stesso cielo e muove la bandiera degli stessi nostri colori.”
Mazzotti (Legacoop Romagna): "Prima di tutto la Pace"
"'Prima di tutto la Pace': è questo l’imperativo categorico che si deve affermare immediatamente. Le armi devono abbassarsi, il diritto internazionale deve essere ripristinato, l’invasione russa dell’Ucraina deve cessare e bisogna tornare a ridare la parola alla diplomazia e al dialogo. La comunità internazionale in questi giorni ha fatto sentire di nuovo in modo unanime la sua voce e chiediamo alla Russia di prenderne atto. Senza la Pace svanisce ogni altro ragionamento sulle questioni e le cause di un conflitto latente già da anni", afferma Mario Mazzotti, presidente di Legacoop Romagna.
"Tutti gli sforzi ora quindi vanno concentrati su questo punto, come hanno affermato l’Unione Europea e il Governo italiano - prosegue Mazzotti - Legacoop Romagna parteciperà a tutte le manifestazioni che associazioni, partiti e istituzioni stanno organizzando nelle nostre città, sin dalle prime ore dell’invasione russa, per chiedere l’immediato ripristino del diritto internazionale in Ucraina. Come Cooperatrici e come Cooperatori siamo molto preoccupati delle conseguenze che questo conflitto determina e determinerà sullo scenario economico globale e per le ripercussioni inevitabili sul nostro Paese e sulle nostre imprese. Le sanzioni comminate nei confronti della Russia hanno lo scopo di colpire quel sistema economico, finanziario, industriale e militare proprio per indurre la Russia a tornare al tavolo dei negoziati e della trattativa, ed è per questo che sono giuste. Ci impegneremo affinché la gravissima crisi umanitaria che si preannuncia veda prevalere le ragioni della solidarietà e della fratellanza tra i popoli. Svilupperemo tutte le azioni di solidarietà e di sostegno alle popolazioni colpite dal conflitto e alle conseguenze che questo produrrà per la parte più debole della popolazione civile, chiamata come in tutte le guerre, purtroppo, a pagare i prezzi più alti".
"Il conflitto russo-ucraino richiama direttamente l’Europa alla necessità di accelerare ulteriormente sul versante di dotarsi di una politica di difesa e una politica energetica comuni. L’Italia, per la sua dipendenza dalle importazioni di materie prime, in particolare di gas dalla Russia, deve rilanciare gli investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, riprendere il programma di approvvigionamento di gas dai giacimenti nazionali, incrementare le scorte strategiche e gli stoccaggi. C’è bisogno di un’unica regia pubblica nel governo della materia energetica, sia per la parte relativa ai contratti internazionali di fornitura, sia per le politiche di approvvigionamento e produzione. Solo una regia pubblica unica può consentire di affrontare al meglio mercati deregolati, sottoposti a processi speculativi che si accentueranno certamente con il conflitto in atto. La transizione energetica e quella digitale sono due facce della stessa medaglia: vanno dunque in questo momento ulteriormente rilanciate non solo come risposta economica e ambientale, ma anche come occasione di una politica estera improntata sul rilancio della collaborazione e del dialogo a livello globale. Nella storia del movimento cooperativo - conclude Mazzotti - la Pace ha sempre rappresentato una delle bandiere identitarie più forti. Anche oggi quella battaglia, oggi più che mai, ritrova le proprie ragioni universali di impegno e di lotta".
Pri: "Serve una risposta ferma e concreta affinché la Russia cessi soprusi"
Ieri sera (giovedì, ndr), nella sede repubblicana di Fornace Zarattini, si è riunita la Consulta dei Segretari delle sezioni dell’edera congiuntamente ai membri della Direzione Comunale del PRI. Nell'introduzione a nome della segreteria comunale Giannantonio Mingozzi, interpretando la volontà di tutti i presenti, ha sottolineato la posizione manifestata dal segretario provinciale Eugenio Fusignani e ha espresso "solidarietà al popolo ucraino e ad un Paese attaccato militarmente in spregio ad ogni diritto di sovranità e di difesa della propria autonomia; i repubblicani, da sempre difensori dei principi di libertà e autodeterminazione dei popoli, di fronte ad una guerra che si riaccende in piena Europa chiedono una risposta comune ferma e concreta affinché la Russia cessi soprusi, prevaricazioni ed ogni atto di invasione, l'ONU intervenga per difendere sicurezza e ritorno alla pace, l'Europa dia un segnale forte ed autorevole della sua presenza e dell'intollerabilità di quanto sta accadendo e la popolazione colpita riceva tutta l'assistenza e gli aiuti possibili".
"In un momento nel quale sono a forte rischio le forniture di gas ed i costi delle materie prime sono in continuo rialzo si giustifica ancora di più l'impegno del PRI per riprendere le estrazioni in Adriatico e colmare così una parte del deficit energetico che si riversa su famiglie e imprese" conclude Mingozzi. All'ordine del giorno della riunione sono stati affrontate le problematiche riguardanti le imminenti elezioni dei Consigli territoriali e l'indicazione dei candidati repubblicani nella lista del centrosinistra, nonché la convocazione del 50° Congresso Nazionale del PRI e di quelli comunale e provinciale di Ravenna, con l'intervento conclusivo del segretario provinciale e vice sindaco Eugenio Fusignani.
Ravenna in Azione: "Condanniamo con fermezza l’azione militare di Putin"
"La libertà che abbiamo ereditato non è scontata. Al contrario è estremamente fragile e continuamente minacciata. Tocca a tutti noi difenderla con forza perché fa parte della nostra cultura ed è un valore al quale la società occidentale non può rinunciare". Questo il commento del direttivo provinciale di Ravenna in Azione.
"L’invasione a cui stiamo assistendo di uno stato sovrano da parte di uno stato autocratico, illiberale, (incredibilmente osannato e portato da esempio anche da politici nostrani) ne è la prova ed è inaccettabile. Occorre condannare con fermezza l’azione militare di Putin verso l’Ucraina e rimanere compatti davanti alle scelte difficili che il Governo e l’Europa prenderanno in queste ore", conclude Ravenna in Azione che conferma la sua presenza alle manifestazioni di solidarietà al popolo ucraino organizzate nei vari capoluoghi di regione e a quella di lunedì 28 febbraio in Piazza del Popolo a Ravenna.