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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Guerra in Ucraina, Potere al Popolo: "No al conflitto, ma la Russia ha risposto alla Nato. L'Italia abbandoni i patti militari"

L'assemblea ravennate di di Potere al Popolo: "Si apra un vero negoziato per un trattato di sicurezza europea con la Russia. L'Italia superi i patti militari e ritiri tutte le sue forze dall’est europeo"

Prima di tutto occorre l’immediato 'cessate il fuoco'. Poi si apra un vero negoziato per un trattato di sicurezza europea con la Russia e per gettare le basi verso un nuovo sistema di relazioni internazionali. Questo è quanto chiede l'assemblea territoriale di Potere al Popolo di Ravenna in relazione al conflitto russo-ucraino che in queste ore sta facendo tremare l'Europa. In questa situazione, il partito di sinistra chiede "la piena attuazione degli accordi di Minsk e l’imposizione di sanzioni per chi non lo farà - inoltre chiede - per l’Ucraina lo status condiviso di nazione neutrale, come la Finlandia".

Potere al Popolo pone tuttavia anche precise richieste rivolte al Governo italiano: "Chiediamo il ritiro dall’est europeo di tutte le forze italiane applicando la volontà di risoluzione pacifica delle controversie internazionali espressa dall'art. 11 della Costituzione. Qualche centinaio di soldati sono già in Romania e in Lettonia, mentre aerei da caccia italiani pattugliano i cieli delle repubbliche baltiche - afferma il partito - Chiediamo il ritiro dell’Italia dalla NATO nell’ottica del superamento di tutti i patti militari e la drastica riduzione delle spese militari in Italia, da tre anni, al contrario, in forte aumento".

"Per formazione mentale, siamo contenti quando vediamo la cittadinanza che scende in piazza per affermare le proprie idee. A maggior ragione lo siamo quando queste si esprimono contro la guerra e usiamo il termine in lingua italiana che non è certo meno negativo di quello in inglese. Ma ci sorge il dubbio - spiega Potere al Popolo - che non tutti coloro che scenderanno in piazza abbiano ben chiara la dinamica dei fatti che hanno portato a questa crisi".

"Dopo il crollo dell’Unione Sovietica e lo scioglimento del Patto di Varsavia tutti gli ex alleati dell’URSS e persino tre delle sue stesse repubbliche sono state inglobate nella NATO, nonostante le promesse degli stati occidentali di non espandere a est la propria alleanza. Questo ha consentito agli USA - afferma l'assemblea ravennate di PaP - il dispiegamento in Polonia e Romania di missili anti-missile vanificando così larga parte delle possibilità di deterrenza della Russia a fronte di un eventuale attacco della NATO. Per completare l’opera necessita l’installazione di questi missili anche in Ucraina".

"Nel 2014 le manifestazioni contro la corruzione del governo ucraino, inizialmente pacifiche, sono state rapidamente egemonizzate da formazioni dichiaratamente fasciste e naziste come Pravy Sektor e Sloboda. Queste forze, inquadrate e addestrate militarmente, seguendo un copione già visto in Siria e altrove, per esacerbare gli animi sparavano sia sui poliziotti che sui manifestanti. Chi manifestava - prosegue Potere al Popolo - ha avuto il più ampio sostegno, politico ma anche materiale e finanziario, di molti paesi occidentali. Ricordiamo il deputato europeo Pittella che arringava la folla pochi giorni prima che le bande fasciste assaltassero il palazzo del governo e prendessero il potere".

"Il nuovo governo golpista non è stato riconosciuto da larga parte della popolazione ucraina, specie nel sud-est e in Crimea. Il governo autonomo della Crimea ha chiesto l’annessione alla Russia, poi ratificata dal voto popolare, le province del Donbass, battuto l’esercito ucraino, si sono dichiarate indipendenti. Non è andata così ovunque. A Odessa la resistenza è stata stroncata nel sangue, Pravy Sektor ha assaltato e dato alle fiamme la casa dei sindacati facendo almeno 80 morti, ma più probabilmente tra i 100 e i 150 morti. Nel silenzio assordante di tutti i media occidentali. Gli adempimenti della fragile tregua siglata a Minsk sono stati completamente disattesi dal governo ucraino che ha concentrato 150mila soldati, armati a addestrati dalla NATO, sui confini delle province ribelli e che ha continuato saltuariamente a bombardare i villaggi. La Russia di Putin, come risposta, ha concentrato 90mila soldati sui confini dell’Ucraina e a questo punto si è creata una situazione che sembra senza via d’uscita - conclude il gruppo ravennate di Potere al Popolo - Vogliamo ricordare che, anche se oscurato dai mass media internazionali tra l’indifferenza dell’occidente, in quel paese la guerra c’è da otto anni".

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