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I Repubblicani aprono a '+Europa': e propongono un'azienda ospedaliera scorporata dall'Ausl

Si sono ritrovati sabato a Santo Stefano, in uno degli storici circoli del Partito repubblicano italiano, per affrontare il tema che si erano dati: “I Repubblicani di fronte alle nuove sfide nazionali e locali”

Erano tanti e con tanta voglia di discutere e si sono ritrovati sabato a Santo Stefano, in uno degli storici circoli del Partito repubblicano italiano, per affrontare il tema che si erano dati: “I Repubblicani di fronte alle nuove sfide nazionali e locali”. Coordinati da Luisa Babini ne hanno parlato Paolo Gambi, Stefano Ravaglia, Renato Lelli e Paolo Ballestrazzi.

In un’assemblea che ha visto anche la presenza di Riberto Neri, Segretario UIL di Ravenna, Giorgio Brunelli, storico dirigente Agci e Filippo Spada della segreteria Uil, si è svolto un dibattito sui temi nazionali e locali. Nell’introdurre il dibattito, Gambi ha criticato l’operato del Governo considerato, dai repubblicani, "fortemente inadeguato e senza una visione del Paese. Eppure anche di fronte a una manifesta inadeguatezza, i cittadini continuano a premiare questo Governo e questo è determinato dal discredito della precedente classe dirigente che non ha capito il disagio che cresceva nel Paese e non ha dato alcuna risposta ai tanti problemi".

Ad avviso dei repubblicani, in risposta alla crescente ostilità verso l’Europa "non si può e non si deve consentire che venga infranto il sogno europeo e si interrompa il processo di integrazione europea. Nel mondo globalizzato non vi sarà nessuna nazione che, da sola, sarà in grado di affrontare i grandi problemi che si presenteranno. Occorre certamente lavorare per un’Europa migliore ed anche più efficiente e l’unica via possibile è un’Europa a due velocità costruita attorno all’Euro. Ma per fare questo l’Italia deve dialogare con i maggiori Paesi europei e con loro costruire alleanze. Sbagliato dunque isolarsi come fa l’attuale Governo, in tutta la sua politica estera. Alle prossime elezioni europee per i Repubblicani sarebbe sbagliato costruire un fronte unico come quello proposto da Calenda. Non è questa la risposta che serve. In vista di questo appuntamento elettorale il Pri dovrebbe costruire una aggregazione fortemente europeista e, dunque, aprire un confronto con +Europa e valutare aggregazioni all’interno del mondo liberaldemocratico. Sul piano nazionale i Repubblicani devono inserirsi nel processo di ricostruzione delle forze democratiche e per giocare un ruolo effettivo occorre che il prossimo Congresso nazionale veda i Repubblicani uniti e coesi e per fare questo serve fin da ora un dibattito franco, schietto e approfondito".

Anche per Ravaglia l’unità dei Repubblicani deve iniziare dalla preparazione del prossimo Congresso nazionale che si svolgerà a Bari l’8, 9 e 10 marzo. Sui temi locali, ad avviso dei repubblicani, "occorre affrontare la realtà e, in questo senso, i dati economici non sono confortanti per Ravenna. La disoccupazione è più alta della media regionale, in generale e specialmente quella femminile e giovanile. La società sta affrontando una svolta epocale e Ravenna l’affronta con superficialità e non vi è traccia di una visione per il futuro. Sul tema delle povertà è emerso che a Ravenna furono presentate 3000 domande per il reddito di inclusione e in 900 ottennero il contributo. Segno che anche a Ravenna la povertà è un problema concreto. I criteri per ottenere il reddito di cittadinanza sono più complicati e stringenti, quindi meno persone lo otterranno. Il vero problema, dunque, è che occorrerà attrezzarsi per governare la disillusione".

In tema di sanità e servizi, dopo una approfondita analisi, la proposta che i Repubblicani avanzano è di "creare un’unica Azienda Ospedaliera Ravennate, scorporata dalla Ausl della Romagna. Gli ospedali, oggi, sono alta tecnologia, prestazioni di altissima qualità e specializzazione. Le Ausl dovrebbero occuparsi di organizzare la medicina del territorio quale strumento indispensabile rispetto a una popolazione che invecchia sempre di più. Insomma, la grave crisi che anche a Ravenna si fa sentire ha bisogno di soluzioni urgenti e vogliamo avanzare proposte per affrontare i cambiamenti epocali che abbiamo difronte, e in questo dibattito ci vogliamo essere con lo spirito di aggredire i veri nodi che devono essere sciolti".

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