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"I bluff sulla scuola Ricci-Muratori allo scoperto nell’assestamento del bilancio comunale 2014"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Temo fortemente - pronto anche ad una scommessa e contento di perderla - che, purtroppo, la mezza scuola elementare mancante alla Ricci Muratori, pianificata per il 2014 con "priorità 1" (la massima), non solo non sarà pronta per l'anno scolastico 2015-2016, ma nemmeno per il 2016-2017. Martedì 25 novembre alle 16.30, nella commissione bilancio del Comune, convocata per esaminare la proposta di assestamento del bilancio 2014, se ne saprà di più. Ne ho informato il portavoce del Movimento genitori della scuola, Gabriele Agostini, affinché una rappresentanza di questi sia eventualmente presente, con la possibilità di dare ad alcuni la parola, nella veste di "esperti" (chi più di loro?) dei gruppi consiliari disponibili ad offrirla senza impegno.

La proposta svela, intanto, un primo bluff. L'opera avrebbe dovuto essere realizzata con una spesa di 2 milioni e mezzo, di cui uno, a carico della Regione, era però solo un auspicio, finito ovviamente nel nulla. Stesso bluff, del resto, per il primo stralcio del mitico Polo scolastico di Lido Adriano (in sostanza solo la palestra): 3 milioni e mezzo, di cui 1.635.500 euro addebitati fantasiosamente alla Regione. Ora tutto diventa a carico del Comune. Fanno 6 milioni, anziché 3.365.000.

Apparentemente, l'assestamento - definito dalla Giunta comunale il 19 novembre, quattro giorni dopo la sollevazione di piazza della Ricci Muratori - darebbe una spinta ai tre progetti scolastici invocati più a gran voce dalle popolazioni interessate, volti a colmare altrettanti vuoti clamorosi del piano di riorganizzazione della nuova rete scolastica: appunto la Ricci Muratori e l'istituto comprensivo di Lido Adriano, ma anche la nuova aula polivalente della scuola elementare e media di Castiglione (300 mila euro). Si chiede infatti al consiglio comunale di dichiarare per queste opere (e solo per queste del piano investimenti 2014) "la rilevanza strategica", allo scopo di "avviare l'iter di approvazione dei progetti e dei relativi finanziamenti" assicurando le "misure organizzative per garantire la tempestività dei pagamenti". Potrebbe servire a tener buoni i movimenti dei genitori, se non fosse chiaro che è solo una mossa, senza alcuna possibilità di riuscita. Vediamo perché.

LAVORI NON SI SA QUANDO

A fine anno, il bilancio avrà un avanzo di 8 milioni e 200 mila euro, teoricamente utilizzabile per finanziare le opere previste nel piano degli investimenti 2014 non ancora realizzate. Ma la nuova legge di contabilità pubblica, intendendo ripulire il libro dei sogni in cui spesso gli investimenti in opere pubbliche sono inseriti, lo consente solo per i lavori di cui sia stata almeno bandita la gara d'appalto entro il 31 dicembre. Tecnicamente impossibile anche se si riuscisse ad approvare i progetti definitivi-esecutivi non ancora esistenti. Risultato: il 1° gennaio si ripartirà da zero, dovendosi dunque trasferire queste opere nel piano degli investimenti 2015-2017 precisandone l'anno dell'effettuazione sperata. Esattamente quello che avevo previsto nell'assemblea pubblica del 15 novembre, rimbeccato dal sindaco con le parole: "L'ampliamento della scuola è previsto nel piano degli investimenti 2014, e il 2014 finisce il 31 dicembre…io voglio ancora provare a finanziarlo entro il 31 dicembre". Non servirà, appunto.

I bandi della gare d'appalto non potranno aversi prima di almeno sei mesi. Ognuno che conosca come funzionano le cose nei Comuni e quali ne siano i tempi tecnici di realizzazione, sa che la consegna di queste opere per l'anno scolastico 2016-2017 è un miraggio. Tireremo i conti alla vigilia delle elezioni comunali del 2016.

CON QUALI SOLDI?

Martedì, peraltro, dovremo chiedere qualche altro chiarimento. Il volume degli investimenti previsti nel piano 2014 si riduce nell'assestamento finale - per effetto dei bluff di cui sopra - da 30.270.131 euro a 24.327.906, di cui oltre la metà a carico diretto del Comune. Quanti se sono stati spesi finora? Di quelle a carico del Comune forse non più di due o tre milioni, considerate le magre entrate dagli oneri di urbanizzazione e dalle vendite patrimoniali. E per quante e quali opere del centinaio elencate, non essendoci solo le scuole da sistemare? E nell'eventuale utilizzo degli 8 milioni e 200 mila avanzati, rientrano tutte tre le scuole "prioritarie", o solo una? Ancora, e soprattutto: visto che le scuole, le strade, le opere ambientali, ecc. non sono fichi secchi, non sarà il caso di mettere mano alla cassaforte di Ravenna Holding, di cui il Comune di Ravenna possiede l'83,48% ? Vi sono custoditi 316.709.573 euro di partecipazioni in società di capitali, tra cui solo le azioni di Hera ne valgono 170.612.390. Ne hanno venduto una discreta parte, per esempio, Bologna e Ferrara.

Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna

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