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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

I cavilli della legge regionale: Romagna meno rappresentata in Regione a favore di Bologna e dell'Emilia

Una Romagna che esce dalle ultime elezioni sotto rappresentata in Consiglio regionale. Le tre province romagnole, infatti, saranno presenti con solo 9 consiglieri regionali su 50

Una Romagna che esce dalle ultime elezioni sotto rappresentata in Consiglio regionale. Le tre province romagnole, infatti, saranno presenti con solo 9 consiglieri regionali su 50, mentre sono ben 41 quelli ad appannaggio dell'Emilia. La provincia di Bologna da sola si vedrà rappresentata da 14 consiglieri, ben 5 in più dei romagnoli, pur avendo una popolazione inferiore. Situazione squilibrata anche a favore di Modena, che da sola avrà 8 rappresentanti nel “parlamentino regionale”. Idem per Reggio Emilia che avrà 7 consiglieri per una sola provincia che è la metà della Romagna come popolazione.

A conti fatti la provincia di Piacenza avrà un rappresentante in Regione ogni 71mila abitanti, quella di Bologna uno ogni 72mila abitanti, Reggio Emilia uno per 78mila abitanti, Modena uno ogni 88mila abitanti, mentre alla Romagna va uno scranno in Assemblea Legislativa ogni 124mila abitanti, quasi il doppio di Bologna e Piacenza. Come è possibile tutto questo? E' l'effetto della legge elettorale regionale, che nel cosiddetto meccanismo dei resti per assegnare i seggi residuali premia sistematicamente le province più grandi, senza alcun sistema correttivo. A pagarne le spese sono state le province più piccole dell'Emilia-Romagna: Ferrara, Rimini, Ravenna e in modo molto marcato Forlì-Cesena che dei 5 seggi spettanti per ripartizione territoriale elegge solo 3 consiglieri, anche Ravenna ne perde uno, come anche Rimini. Dove sono “finiti” questi seggi riassegnati su altri territori? Due di essi sono andati a Bologna e un altro a Reggio Emilia. 

Le regole tecniche della legge elettorale per l'Emilia-Romagna si sono rivelate in sostanza “accentratrici” nei confronti del capoluogo e delle province più popolose, cioè Modena e Reggio Emilia. Il risultato è evidente: si diminuisce la rappresentatività della Romagna, che nel prossima legislatura sarà rappresentata solo da pochi consiglieri e tutti degli stessi partiti: Pd (6) e Lega (3) e non dalle altre 7 formazioni politiche che hanno avuto, in Emilia, accesso ad almeno un seggio (Lista Bonaccini Presidente, Emilia-Romagna Coraggiosa, Europa Verde, M5S, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lista Borgonzoni).

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