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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Lugo

I sindaci della Bassa Romagna: "Soldi per i bilanci comunali"

"a crescente e drammatica incertezza che caratterizza la finanza locale e quindi i nostri bilanci ci spinge ancora una volta a rivolgerci al Governo nazionale per chiedere la massima attenzione ai problemi dei Comuni"

 Un momento non solo di puro esercizio contabile ma anche di riflessione sulla situazione economica ma anche sociale dei nostri territori, in un momento sicuramente difficile per cittadini ed imprese. La crescente e drammatica incertezza che caratterizza la finanza locale e quindi i nostri bilanci ci spinge ancora una volta a rivolgerci al Governo nazionale per chiedere la massima attenzione ai problemi dei Comuni. Problemi che, inevitabilmente, si riversano su tutti i cittadini.

I Sindaci della Bassa Romagna sono come sempre disponibili a fare la loro parte per affrontare insieme la difficilissima situazione dei conti pubblici nazionali. Ancora prima che la legge nazionale lo imponesse, abbiamo messo in atto un’esperienza di aggregazione tra enti che ha prodotto importanti economie di spesa, utilizzabili a favore dei territori. Scelte che vorremmo vedere messe in atto anche per gli altri livelli dello Stato e della pubblica amministrazione.

Con l’attuale governo Monti, siamo sicuramente di fronte ad una maggiore trasparenza rispetto al precedente Governo e alla consapevolezza della grave situazione complessiva per la quale siamo preoccupatissimi. Tuttavia non possiamo e non vogliamo, su diversi argomenti, “fare sconti” a nessun tipo di governo nazionale.

Il meccanismo della “spending review”, calato su di noi, si trasforma ancora una volta in tagli lineari che non premiano chi ha fatto meglio ma penalizzano quelle amministrazioni che offrono più servizi. Sono anni che i Comuni lavorano alla revisione della spesa, non altrettanto si è fatto nei ministeri e i risultati si vedono: il comparto dei Comuni ha ridotto significativamente il proprio indebitamento mentre la spesa corrente dello stato è aumentata.
Il “patto di stabilità” si presenta ancora oggi come uno strumento ottuso che blocca gli investimenti impedendoci di dare il nostro contributo alla ripresa dell’economia, considerato che l’80% dei lavori pubblici è realizzato dagli Enti Locali.
Il livello di autonomia finanziaria dei Comuni è vicino allo zero. La gestione dell’IMU è apparsa fino ad oggi più una beffa che non un passo avanti verso il federalismo fiscale.

Chiediamo al Governo, prima della verifica degli equilibri di bilancio prevista entro la fine di settembre:
• la revisione del patto di stabilità, per restituirci la libertà di investire sui nostri territori e dare ossigeno all’economia, facendo attenzione a tutte le ripercussioni, per esempio in riferimento all’estensione ai Comuni con meno di 5.000 abitanti
• di mantenere la promessa di riconoscere per intero ai Comuni il gettito dell’IMU per il 2013, in cambio dell’azzeramento dei trasferimenti statali
• di sbloccare entro l’anno a favore dei Comuni le somme relative all’ IMU per gli immobili comunali e procedere alla revisione della stima ICI (complessivamente circa 500 ml di euro)

Tutto ciò viene chiesto senza volere “sconti” indiscriminati: chiediamo che vengano adeguatamente premiati gli Enti virtuosi e spronati, invece, a migliorare la propria situazione quelli i cui conti non sono in regola.

Il tempo della finanza derivata, cioè basata sui trasferimenti erariali, è finito: per questo abbiamo bisogno di poter costruire i nostri bilanci su stime costruite a livello locale e dunque dotate di un alto grado di attendibilità, mentre oggi scontiamo con la vicenda Imu un'incertezza fortissima. I Comuni devono avere gli strumenti per una vera autonomia finanziaria e patrimoniale. In questo modo gli amministratori locali si vedranno restituire maggiore responsabilità e i cittadini potranno giudicarli, e votarli, a ragion veduta.

I Sindaci dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna

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