rotate-mobile
Politica

Casa-palestra e Imu, Idem: "Non mi dimetto. Montatura mediatica"

Il ministro per le Pari opportunità Josefa Idem è intervenuta sabato pomeriggio in una conferenza stampa a Palazzo Chigi per fare chiarezza sul mancato pagamento dell'Imu della sua casa-palestra a Ravenna

"Intendo continuare per non tradire la fiducia delle persone che contano sul mio contributo": Il ministro per le Pari opportunità Josefa Idem è intervenuta sabato pomeriggio in una conferenza stampa a Palazzo Chigi per fare chiarezza sul mancato pagamento dell'Imu della sua casa-palestra a Ravenna. Idem si è scusata per le irregolarità fiscali, ma non ha fatto cenno ad eventuali dimissioni dall'incarico di governo. Quindi ha affermato che "ci sono tante persone che hanno chiesto le sue dimissioni, ma tantissime altre - ha fatto notare - mi hanno chiesto di rimanere".

"Ho imparato tanto nella mia carriera, ma non ho imparato a fare la commercialista o la geometra o l'ingegnere - ha aggiunto il ministro -. Pertanto, visto il peso del mio lavoro e le assenze dovute all'attività sportiva, ho delegato le questioni fiscali ed edili a persone a me vicine, professionisti del caso. Dando un'indicazione chiara a tutti: voglio che tutto sia fatto a regola d'arte e nel rispetto assoluto della legge". Il ministro ha poi ammesso "che ci sono state alcune irregolarità e ritardi. Me ne scuso pubblicamente, me ne assumo tutte le responsabilità del caso e sanerò ciò che è da sanare".

"Non è vero che il ministro Idem non ha pagato Ici e Imu", ha sottolineato il legale della Idem, Luca Raimondo, durante la conferenza stampa. "Non sono una cittadina infallibile, ma sono una cittadina onesta e non permetterò a nessuno di dubitarne - ha proseguito l'ex campionessa olimpica di canoa -. È mia intenzione continuare a impegnarmi per il bene del Paese". Poi ha parlato delle dichiarazione del mondo politico: "Le parole a volte sono pietre e sono state scagliate contro di me con inaudità brutalità e violenza".

La vicenda è sorta da un'interpellanza presentata al sindaco di Ravenna dal Pdl, sulla quale il Comune ha fatto delle verifiche confermando, nella sostanza, che le accuse mosse non erano infondate. Idem sarebbe accusata di aver indicato la propria residenza in una palestra della frazione ravennate Santerno, a poca distanza dalla casa del marito che, quindi, risultava residente da un'altra parte. Questo escamotage ha permesso di non pagare l'Ici dal 2008 al 2011, fruendo dell'esenzione per la prima casa prevista dalla legge.

Il 5 giugno scorso la Idem ha avuto un "ravvedimento operoso", versando all'Agenzia comunale delle entrate quanto dovuto. Peraltro, nella palestra, c'é anche un'ipotesi di abuso edilizio: l'edificio in questione, infatti, sarebbe stato interamente accatastato come abitazione, mentre al piano terra é adibito a palestra, la 'Jajo Gym'. Il Comune avrebbe accertato la "realizzazione di opere in assenza di titolo in corrispondenza ad edificio adibito a civile abitazione".

Sarebbero emerse irregolarità relative a varie parti della struttura, ma soprattutto non ci sarebbe la richiesta di conformità edilizia e agibilità. Il Comune, attraverso la polizia municipale, ha trasmesso gli atti alla Procura. L'ultima grana è relativa al pagamento dei contributi pensionistici per il periodo di 11 mesi (fra il 2006 e il 2007) in cui la Idem è stata assessore comunale. Secondo un'altra interpellanza in consiglio comunale l'olimpionica sarebbe stata assunta 'virtualmente', per dieci giornate di lavoro, dall'associazione Kajak presieduta dal marito. Questo avrebbe consentito di farle prendere l'aspettativa e iscrivere a carico del Comune i contributi pensionistici.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Casa-palestra e Imu, Idem: "Non mi dimetto. Montatura mediatica"

RavennaToday è in caricamento