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Il cantiere abbandonato di via Cella: "E' una discarica a cielo aperto"

Dalla frazione di Santo Stefano si alza un grido d'allarme da parte dei cittadini preoccupati per il cantiere abbandonato da tempo sulla centralissima via Cella

Dalla frazione di Santo Stefano si alza un grido d'allarme da parte dei cittadini preoccupati per il cantiere abbandonato da tempo sulla centralissima via Cella, che si trova a fianco il parco pubblico della biblioteca Manara Valgimigli frequentato da anziani e bimbi. Illustra il consigliere territoriale del Movimento 5 Stelle,

Il cantiere abbandonato (foto di Andrea Mazzavillani)

: "Tutta l’area in questione si è trasformata negli anni in una bosco intricato di sterpaglie, in una discarica a cielo aperto dove fanno bella mostra bidoni arrugginiti colmi d'acqua e alcuni con rifiuti sospetti, materiali edili, legname, ferro, tubi".

"Da tempo immemore la carreggiata della pista ciclo pedonale è ancora ristretta dai pannelli di recinzione del cantiere. Molte le denunce in questi anni, anche a mezzo stampa, ma puntualmente inascoltate - continua l'esponente grillino -. Secondo il progetto, nell’area doveva sorgere un nuovo fabbricato a destinazione residenziale e commerciale. Si trattava di una lottizzazione di lusso, di dubbio gusto che strideva col maestoso palazzo Ginanni progettato da Camillo Morigia, ma quelli erano altri tempi, altro architetto, altro stile che ha reso bella Ravenna e il suo forese".

"Il brutto edificio avrebbe dato prestigio ed anche nuova qualità della vita a tutta la frazione di Santo Stefano, che in questi ultimi anni non brilla certo per decoro urbanistico - chiosa Mazzavillani -, basti pensare allo stato di degrado in cui versa piazza Giovanni Bovio o a quello in cui si trova purtroppo la poco distante bellissima villa Ginanni anch'essa opera del Morigia, proprio due dei biglietti da visita per chi arriva in paese. La costruzione non è mai stata portata a termine sia a seguito del fallimento della ditta costuttrice sia di quelle che ne sono subentrate".

Continua il consigliere territoriale: "I locali interrati per mancanza dell'impianto di defluvio e pompaggio delle acque meteoriche si allagano puntualmente e si trasformano in una palude maleodorante. E' una situazione che fa rabbia, inaccettabile per i cittadini di Santo Stefano che amano il loro paese. La scorsa estastate molti cittadini si sono lamentati per l'ecessiva proliferazione di zanzara tigre a dispetto dei trattamenti a pozzetti e caditoie eseguiti dall'amministrazione nelle aree pubbliche e dei corretti comportamenti seguiti per la lotta alla zanzare tigre nelle aree private".

"I disagi maggiori sono stati avvertiti proprio nelle aree adiacenti il cantiere edile - aggiunge l'esponente Mazzavillani - la conseguente presenza della zanzara tigre impedì i bambini e gli anziani dal giocare e sostare all’esterno del parco pubblico adiacente al cantiere nelle ore fresche della giornata, proprio quelle più piacevoli e adatte a questo genere di occupazione, mattino presto e tramonto, quando come è noto la zanzara tigre risulta più attiva. Dopo le abbondanti piogge del mese di maggio i locali interrati dell'edificio risultano ad oggi completamente allagati e l'acqua è stagnante e putrida".

"Tra poco scoppierà il grande caldo di giugno, luglio ed agosto - avverte l'esponente grillino -. Se tutta quell’acqua che si è accumulata all’interno del cantiere non sarà rimossa in tempi brevi, nell’area certamente sorgeranno gravissimi problemi di natura igienico- sanitaria. Una soluzione va trovata in tempi brevi questo l'amministrazione comunale lo deve ai cittadini di Santo Stefano, già da troppo tempo amareggiati per i trattamenti a loro riservati".

Per Mazzavillani "l'amministrazione comunale deve emanare una ordinanza contingibile ed urgente al fine di garantire il ripristino delle condizioni di igiene pubblica all'interno del centro urbano di Santo Stefano così che siano intrapresi i necessari interventi di bonifica primaria e secondaria di tutta dell'area. Faccio un appello a tutti i consiglieri territoriali neo eletti nella ex circoscrizione di San Pietro in Vincoli affinché si uniscano al grido d'aiuto che si eleva da Santo Stefano per risolvere questa grave situazione perché quel mostro di via Cella è un esempio di scempio perpetrato ai danni di tutte le comunità del forese".

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