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"Il cda di AgenDa restituisca i compensi e si utilizzino per lavori pubblici"

"Ennesimo fallimento per la riqualificazione della Darsena, ennesimi danari pubblici gettati al vento. E' dal 1988 che si spendono parole, soldi, tempo"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Ennesimo fallimento per la riqualificazione della Darsena, ennesimi danari pubblici gettati al vento. E' dal 1988 che si spendono parole, soldi, tempo, in inutili studi di sostenibilità, di fattibilità, concorsi per progetti, quando manca del tutto la volontà di dare un volto nuovo alla Darsena, partendo dal quartiere popolare.

Iniziative di facciata, di presunta riqualificazione, tentativi di integrazione falliti in partenza perché destinati solo ad una parte e senza la volontà di far rispettare le regole a chi è ospite. Compito di AgenDa era quello di coordinare le attività volte alla riqualificazione della Darsena, mettendo a confronto il pubblico e il privato: cosa e come è stato portato avanti tutto questo? Qual è stato in concreto il lavoro di AgenDa? Se ne dia conto ai cittadini.

Ricordo che il Presidente, nominato la scorsa primavera 2012, si auto elesse Sindaco della Darsena: non mi pare averlo visto in giro per il quartiere, a parte prima delle elezioni politiche 2013, per chiedere voti per il PD. Come non mi pare avere visto il Consigliere comunale eletto con i voti dei cittadini della Darsena, sempre per il PD. A proposito, i cittadini che l'hanno votato, vanno ogni tanto a chiedere conto del suo operato oppure hanno votato tutti come obbedienti soldatini, robot? Ma torniamo al Sindaco della Darsena. In un'intervista del maggio 2012, parlò di progetti, di architettura, di studi sostenibilità... e alla domanda se la nuova Darsena sarebbe diventato il quartiere del "miracolo", rispose "Certamente sì". Non mi pare che dall'anno scorso le cose siano cambiate

La volontà di riqualificare la Darsena parte appunto dal 1988 (Progetto Marmarica) e fino ad oggi sono stati fatti solo buchi nell'acqua e promesse. Ma andiamo oltre: quanti danari pubblici sono stati spesi per il CdA? Visto il successo, che vengano restituiti e utilizzati per lavori pubblici. La verità è che nessuno vuole sporcarsi le mani in un quartiere dove i negozi chiudono, a favore di attività di facciata, che non arrivano a fine mese e che vengono utilizzate come copertura per traffici illeciti. Dove un imprenditore non riesce ad ottenere un prestito per aprire un supermarket. Dove lo spaccio di droga è ormai quotidiano e viene contrastato solo da pochissimi cittadini. Dove gli alloggi popolari vengono dati prima a stranieri, Rom, pluripregiudicati protetti da più parti e non agli italiani che anche per loro pagano le tasse. Così come i servizi pubblici comunali.

Detto questo, se qualcuno vuole far ripartire la Darsena popolare, venga in quartiere, si sporchi le mani, si rimbocchi le maniche, collabori con le Forze dell'ordine, cerchi di coinvolgere i cittadini, come stiamo facendo noi. E non solo quando fa comodo. E' curioso poi leggere, come fra le motivazioni della liquidazione di AgenDa, ci sia uno dei motivi che ultimamente fanno più comodo, per giustificare fallimenti vari nella gestione della cosa pubblica: la congiuntura economica. Congiuntura economica voluta dagli europeisti, dai partiti politici, fra cui il PD è in prima linea, da coloro che hanno svenduto l'Italia al miglior offerente fiananziario.

Un Paese che era primo a livello industriale prima dell'avvento dell'Euro, che era primo per risparmio delle famiglie, che era padrone della propria economia e della propria moneta, mentre ora affonda. Politiche economiche che continueranno a far fallire imprese, a far suicidare imprenditori, mentre anche la Germania rinuncia al Fiscal Compact. Un Paese incancrenito da politici corrotti, senza midollo spinale, a tutti i livelli amministrativi. Dove la gestione di immigrazione e sicurezza è una gestione di opportunità, dove tutti portano l'acqua al proprio mulino. Questo il quadro generale: chi vorrà cambiarlo, politici di ogni livello? Chi vorrà spendersi veramente per la Darsena? Le proposte del sottoscritto e di Lista per Ravenna per il quartiere sono pubbliche, basta leggerle.

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