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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

"Il Comune nega il pre e post scuola": Ravenna in Comune è contraria

Il Comune, per bocca dell’assessora Bakkali, ha scaricato sull’Amministrazione Regionale la “colpa” dell’assenza dell’ordinario servizio pre e post scuola nelle scuole dell’infanzia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Il Comune, per bocca dell’assessora Bakkali, ha scaricato sull’Amministrazione Regionale la “colpa” dell’assenza dell’ordinario servizio pre e post scuola nelle scuole dell’infanzia: «Ci tengo a precisare che la delusione per la situazione creatasi è innanzitutto nostra, perché ci abbiamo sperato fino all’ultimo. Purtroppo l’interpretazione della Regione è rigida e il no alle intersezioni tassativo». Questo in quanto: «Il servizio nel pre e post scuola è effettuato da educatori solitamente, ma nelle scuole d’infanzia bisogna rispettare l’intersezione, non è possibile accorpare bambini di sezioni diverse assieme». E allora? Non si potrebbero aumentare il numero degli educatori che svolgono il Servizio? La risposta: «Capisco che ogni famiglia veda la questione dal suo punto di vista, ma faccio presente che in alcune sezioni è presente solo un bambino per il post scuola. Questo comporterebbe avere un solo educatore per un singolo bambino, il che si traduce in spese economiche non affrontabili per il comune in questo momento”. Ricordiamo che, ancora mesi fa, a maggio, in un quesito al sindaco chiedevo esplicitamente di anticipare ogni possibile analisi e soluzione sui temi legati alla scuola partendo dalle strutture e servizi in cui il comune può intervenire. Questo era il quesito: “Come Ravenna in Comune, chiediamo al sindaco (anche presidente della provincia) di agire immediatamente per individuare nuovi spazi e soluzioni partendo proprio dalle strutture educative comunali e dei nostri territori. Se l’impegno del sindaco (e presidente della provincia) sul fronte riapertura centri estivi non è andato a buon fine, cosa ne pensa sul tema scuola di trovare soluzioni partendo dalle strutture locali (eventualmente poi esportando il modello altrove)? Cosa è stato programmato?” La risposta del sindaco in capigruppo non ci convinse e oggi il risultato è evidente. Le spese economiche “non sono affrontabili” solo perché si è scelto di non affrontarle. Il bilancio del Comune è costruito in base a scelte di indirizzo politico e in base a scelte di indirizzo politico vengono dedicate risorse o meno ad alcuni servizi. Questa volta il Comune ha scelto di non fornire un Servizio prezioso per le famiglie. Come Ravenna in Comune siamo sempre stati a favore di un aumento e di una qualificazione dei servizi integrativi e, quindi, è una scelta che non possiamo condividere.

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