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"Il Comune non spreca in burocrazia: spendiamo 300mila euro"

In una nota il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci dà la sua versione: "Ancisi cita l’articolo dal titolo ‘I tagli ai Comuni ignorano gli sprechi’, apparso l’11 febbraio 2013 a pagina 5 del Sole 24 ore, affermando che ‘è pari esattamente ad un milione e mezzo di euro lo spreco addebitato alla burocrazia del Comune di Ravenna’"

In un comunicato sullo  spreco della burocrazia comunale a Ravenna il consigliere comunale Alvaro  Ancisi riporta un dato sbagliato. Ancisi cita  l’articolo dal titolo  ‘I tagli ai Comuni ignorano gli sprechi’, apparso l’11 febbraio 2013 a pagina 5 del Sole 24 ore, affermando che  ‘è pari esattamente ad un milione e mezzo di euro lo spreco addebitato alla burocrazia del Comune di Ravenna’.  Non è vero”. In una nota il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci dà la sua versione.

“L’articolo  ha preso in esame i dati  che la  Copaff, la  Commissione paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale,  supportata dalla Sose ( Società del Ministero dell’Economia e della Banca d’Italia che elabora gli studi di settore)  e dall’Ifel (Istituto per la finanza e l’economia locale dell’Anci),  ha  raccolto  dopo avere analizzato le spese di tutti i  Comuni italiani per stabilire i fabbisogni standard. - spiega Matteucci - Come si evince infatti dalla classifica degli 88  Comuni capoluogo italiani, che correda  l’articolo del Sole,  la   differenza  fra la spesa per i servizi generali e il fabbisogno standard  per quanto riguarda il Comune di Ravenna  non è di  1,5 milioni di euro, ma  bensì  dell’1,5 PER CENTO,  pari ad un valore assoluto di 0,4 milioni di euro (quattrocentomila euro), che in realtà sono trecentomila,  perché anche la tabella del Sole 24 Ore contiene, a sua volta,  un errore  che comunque non modifica la classifica”.

“Nella graduatoria il Comune di Ravenna  pertanto è  il primo sotto la media, praticamente quasi in linea  con lo standard. - sottolinea il primo cittadino - Fra le spese prese in esame ci sono anche i sette sportelli dell’anagrafe che non possono certo considerarsi uno spreco da addebitare alla burocrazia ma, al contrario,  sono servizi che vengono resi ai cittadini. Classifiche a parte che lasciano il tempo che trovano visto che  spesso mettono a confronto situazioni non omogenee, il Comune di Ravenna da anni è impegnato a perseguire  una politica  di razionalizzazione  dei costi della macchina comunale. Per citare solo alcuni dati: dal 2006  al 2012  è stato ridotto in modo significativo il numero dei dirigenti comunali che sono passati da 38 a 25  (meno 13 unità). I dipendenti sono passati complessivamente da 1332 a 1173 (meno 159 unità). La  spesa per il personale a consuntivo risulta essere stata, per il 2012,  pari a 42.895.563 euro contro i 46.378.000 euro del 2006.  Sempre rispetto al 2006, il Comune ha tagliato del 74,09 per cento i costi di rappresentanza e del 5,77 per cento le indennità di carica, i gettoni di presenza e i rimborsi”.

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