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"Grillini non confonda anche lui il nudismo col naturismo"

Ravenna non può privarsi di una nicchia di questo particolare tipo di turismo. Necessita, pertanto, individuare una o più zone dell’intera costa ravennate ove sono possibili insediamenti di specie.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Nei giorni scorsi alcuni quotidiani hanno riportato l'interrogazione che Grillini e Liana Barbati hanno presentato in regione e la risposta immediata dell'assessore Melucci, relativamente al naturismo. Più che giusto, peccato che hanno confuso il nudismo col naturismo. Il perché l'argomento è il nudismo balneare e non il naturismo, come si vuol far credere quello praticato sulla spiaggia di Lido di Dante, ce lo conferma anche la libera enciclopedia Wikipedia. Infatti, per definizione dell'International Naturist Federation, presentata al 14° congresso naturista mondiale del 1974, il naturismo è un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell'ambiente.

Il nudismo è inteso più propriamente come la semplice pratica del nudo, anche se spesso viene confuso con il naturismo. Rimarca Wikipedia: "Privo invece di qualsiasi rilevanza culturale è il naturismo (o meglio, il nudismo) modaiolo che si ripropone sui media all'inizio, ogni anno, della buona stagione, che anzi contribuisce a dare una visione quanto mai limitativa e distorta di questo movimento di pensiero". Comprendo che intellettualizzare tutto è un po' difficile ma, alla luce di quanto in precedenza riportato, la chiave di volta della domanda che tutti devono porsi è: cosa si vuole regolamentare, dove, in che modo, chi deve sostenerne i costi. E' da oltre un quarto di secolo che il naturismo è valorizzato e regolamentato a Lido di Dante, a prescindere dalla legge regionale. Tale pratica è svolta all'interno di un Campeggio, in un'area adeguatamente delimitata, dotata di tutti i servizi e debitamente autorizzata. Resta il nudismo balneare, ossia quello che nel corso degli anni si è sviluppato e radicato nella spiaggia della "Bassona". Contrariamente a ciò che sostiene Grillini, è questa pratica che la Forestale sta sanzionando ai sensi dell'art. 726 del c.p.. E', quindi, distorsivo della verità chi afferma che soggetti a tale sanzione sono i naturisti.

Chiarito questo aspetto, si vuole insediare una struttura per il nudismo o il naturismo su quel tratto di arenile? Sarebbe da irresponsabili e non amanti dell'ambiente e della natura se si dicesse ben venga. Ancor prima dell'assessore Melucci, è stato chiarissimo Fabrizio Matteucci, sindaco di Ravenna, nell'affermare che in quella zona non è possibile erigere una struttura ed i relativi servizi di spiaggia, compresi quelli igienici-sanitari, per i noti vincoli ambientali che gravano sull'intero territorio. Di contro, c'è che Ravenna non può privarsi di una nicchia di questo particolare tipo di turismo. Necessita, pertanto, individuare una o più zone dell'intera costa ravennate ove sono possibili insediamenti di specie. E' questo l'obiettivo che si è prefissato Lista per Ravenna, avendolo inserito anche nel suo programma di mandato 2011/2016.

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