rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Il consiglio territoriale Darsena "esempio di cooperazione tra maggioranza e opposizione"

Il consigliere Ancisi: "Raccogliendo l’assist della Darsena, Lista per Ravenna lo rilancia a tutti i consigli territoriali perché trovino il modo di ascoltare e raccogliere la voce dei loro cittadini"

Nei giorni scorsi un singolare dissidio è avvenuto nel consiglio territoriale di Sant’Alberto tra l’opposizione e la maggioranza, riportato in una lettera firmata, oltre che dall'opposizione, anche dal capogruppo del Pd stesso in cui si lamentava, in particolare, come l’articolo 2 del regolamento comunale sui consigli territoriali fosse a Sant’Alberto “continuamente disatteso in quanto è impedito a tutta la minoranza di avere a disposizione, periodicamente, un locale pubblico presso gli uffici comunali per ricevere le istanze dei cittadini (...) la maggioranza avendo avvocato a se stessa i locali a disposizione e imposto i ritmi del funzionamento del consiglio”.

Sant'Alberto, il consiglio territoriale sbotta: "La minoranza non è considerata"

"Un esempio di come maggioranza e opposizione possano marciare insieme, con ottimo ritmo e in sintonia, quando si tratta di organizzarsi per rispondere alle istanze dei propri cittadini è dato dal Consiglio della Darsena, laddove peraltro le problematiche politiche e sociali sono forse le più acute - commenta il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi - La dimostrazione esemplare è avvenuta martedì, quando alla Darsena è stato approvata all’unanimità una proposta di regolamento interno avanzata dal presidente Nicola Grandi di Lista per Ravenna che risolve alla radice gli stessi problemi di “rottura” avutisi altrove. Circa il funzionamento dei gruppi consiliari, il regolamento dispone infatti che il locale sede del consiglio è a disposizione del presidente e dei gruppi consiliari per lo svolgimento delle rispettive funzioni istituzionali, secondo modalità che ne prevedano l’utilizzo da parte dei gruppi quando non impegnati rispettivamente dal presidente o dal vice-presidente, e comunque prefissando l’impegno di almeno due ore settimanali per ciascun gruppo che lo richieda, anche in funzione di ricevimento del pubblico. Gli orari di ricevimento del presidente e dei gruppi che lo richiedono è esposto nella bacheca del consiglio; le attrezzature informatiche e tecniche degli uffici comunali decentrati sono a disposizione dei gruppi per l’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, compatibilmente con l’uso, per le proprie funzioni, da parte del presidente o del vice-presidente e con le attività di servizio degli uffici (si esclude l’impegno del personale dipendente); la sala consiliare può essere usata, quando non impegnata diversamente, per riunioni indette dai gruppi consiliari, anche tra loro, aperte anche a cittadini, per scopi inerenti le funzioni istituzionali, escludendo dunque attività di partito o di movimento politico. La richiesta va indirizzata al presidente o in sua assenza al vice-presidente, stabilendo modalità che assicurino l’apertura e la chiusura dei locali, senza impiego di personale o volontari ausiliari; ove fosse disponibile, nei locali della sede circoscrizionale, una rete wi-fi di proprietà comunale, essa è fruibile, su richiesta, dai consiglieri, ai quali, per il tramite del presidente, sono comunicate, con obbligo di riservatezza, le chiavi di accesso”. Il regolamento risolve anche il problema di come il pubblico possa intervenire nelle sedute del consiglio territoriale in armonia con l’ordinato svolgimento dei lavori, introducendo le seguenti “aperture”: in inizio di seduta, preferibilmente, o nel suo corso, qualora dei cittadini presenti manifestino il desiderio di intervenire nel dibattito, il consiglio può stabilire, con la maggioranza dei due terzi dei consiglieri presenti, che sia loro concessa la parola, esaurito il primo turno di interventi dei consiglieri sul punto in discussione, coi seguenti limiti: durata di ogni intervento non superiore a tre minuti; numero di interventi che impegnino, complessivamente, un massimo di 15 minuti. In chiusura di seduta, qualora dei cittadini presenti manifestino il desiderio di esprimere proposte inerenti le competenze del consiglio territoriale, può essere loro concessa la parola, su voto unanime dei consiglieri, con gli stessi limiti di cui sopra. Tali interventi sono registrati a verbale, senza che il consiglio deliberi al riguardo".

"Raccogliendo l’assist della Darsena - conclude Ancisi - Lista per Ravenna lo rilancia a tutti i presidenti e gruppi consiliari degli altri nove consigli territoriali perché ovunque trovino il modo, unitariamente, di stabilire parimenti le basi organizzative interne utili per ascoltare e raccogliere la voce dei loro cittadini, evitando spaccature politiche o di partito sui modi di funzionamento che, a livelli non di governo ma di partecipazione, hanno meno senso che ovunque".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il consiglio territoriale Darsena "esempio di cooperazione tra maggioranza e opposizione"

RavennaToday è in caricamento