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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il M5S illustra la sua ricetta per l'ex Sir

Si ipotizza una destinazione di buona parte dell’edificio non solo alle attività commerciali, ma anche a tutte le funzioni aggregative di tipo sociale (con due piazze coperte attrezzabili durante tutto l’anno

Presentata sabato scorso la proposta progettuale coordinata dal M5S per il magazzino ex-Sir alla Darsena. “Folta la partecipazione di pubblico,  inspiegabilmente assenti, seppure ufficialmente invitati, Sindaco e Soprintendenza (invece presenti, tra i relatori, al progetto dell’immobiliare privata), appassionati come sempre gli interventi dei relatori”, è la critica che proviene dai grillini.

Che continuano: “Questo spazio straordinario, se opportunamente preservato e riadattato potrebbe, a nostro avviso, rilanciare  a livello europeo l’intera Darsena, inserendosi un in discorso urbanistico più ampio. Grande cura è stata posta ad un aspetto quasi sempre sottovalutato ma importantissimo: l’inserimento, che dovrebbe essere obbligatorio per tutti, dell’intervento nella rete della “smart city”. In poche parole: cosa può fare l’edificio per la città? Le sue ampie superfici della copertura (oltre 5000 mq), captanti per l’acqua meteorica e per l’energia solare, potrebbero rendere del tutto vantaggioso, sostenibile e perfettamente fattibile (anche con appositi finanziamenti) un intervento che ne preveda il restauro integrale, consentendo all’edificio di diventare non “energivoro”, come accade sempre per questo tipo di interventi a grande scala, ma addirittura produttore di energia e di risorse”.

Per quanto riguarda il progetto, si ipotizza una destinazione di buona parte dell’edificio non solo alle attività commerciali, ma anche a tutte le funzioni aggregative di tipo sociale (con due piazze coperte attrezzabili durante tutto l’anno, una galleria distributiva, angoli conversazione, wifi, uno  spazio polivalente destinato ai giovani per mostre, esposizioni, esibizioni, la scuola di teatro e di musica). Sebbene in contrasto con le previsioni urbanistiche attuali, che escludono la residenza, è stato previsto anche un edificio residenziale su una porzione di terreno ancora di proprietà della Immobiliare che possiede il magazzino, di impatto limitato perché disposto in modo da non ombreggiare gli edifici esistenti e da non impattare in altezza l’intero comparto.

Altra previsione è stata fatta per la prevista ‘strada di spina”, che si ritiene corretto deviare in modo da non ricreare l’asse di scorrimento veloce di Via Trieste, visto che, inoltre, la prevista deviazione, oltre a consentire il restauro di tutto il magazzino, non altera né la distribuzione prevista del verde, né la disposizione dei corpi di fabbrica del vicino progetto CMC, alla cui viabilità si raccorda.
In collaborazione con uno studio di progettazione di Ravenna, è anche stata effettuata un’analisi preliminare dei costi per il recupero, l’adeguamento e nuova costruzione, i quali risultano del tutto in linea con gli abituali costi di mercato.

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