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Il Movimento 5 Stelle al porto di Ravenna per guardare al futuro e all'ambiente

Una delegazione istituzionale del Movimento 5 stelle venerdì si è recata in visita ispettiva presso il porto di Ravenna

Una delegazione istituzionale del Movimento 5 stelle composta dal Senatore Marco Croatti, Gabriella Di Girolamo, Agostino Santillo, Giorgio Fede e Mauro Coltorti venerdì si è recata in visita ispettiva presso il porto di Ravenna. Nell'occasione, si è tenuto l’incontro con i servizi tecnico nautici e alcune delle realtà portuali, presso la sala conferenze nella sede del gruppo Ormeggiatori Porto Di Ravenna, che hanno ospitato l’evento a Marina di Ravenna. All’incontro hanno partecipato i candidati al consiglio regionale del collegio provinciale di Ravenna.

"L’appuntamento è stato un primo step dove la delegazione del Movimento 5 Stelle composta, tra gli altri, dal Presidente e da alcuni commissari della Commissione “Lavori pubblici e Comunicazioni” ha voluto ascoltare le esigenze e le problematiche del nostro porto, direttamente da chi lo vive ogni giorno - commenta il capolista Giancarlo Schiano - Il porto di Ravenna è un volano economico che ha attraversato una crisi profonda negli ultimi anni, mentre chi lo ha gestito non sempre è stato in grado di adottare misure, o manovre, di contrasto idonee; anzi, probabilmente certe scelte (o non scelte) si sono rivelate molto dannose. I problemi che sono emersi, e su cui abbiamo chiesto al Presidente Coltorti un approfondimento della commissione, sono l’approfondimento del canale, senza dimenticare l’aspetto ambientale dello smaltimento/riutilizzo dei sedimenti che dovranno essere assolutamente trattatati da un apposito impianto, moderno ed efficiente, e non sparsi senza un progetto reale e per tempo indefinito in casse di colmata, per di più in affitto. Il mancato escavo dei fondali infatti, che ha visto implicati da una parte la politica e dall’altra continui ritardi per un’attuazione pratica, non ha aiutato l’attività produttiva legata al sistema portuale; lo stesso si può dire per le promesse fatte in riferimento alla ristrutturazione delle banchine (ricordiamo che alcune di esse sono state create molti decenni fa, con bitte che risalgono agli anni '70) e che necessitano di un progetto per l’elettrificazione entro il 2025, come richiesto anche dalla Comunità europea. Questi ritardi e indecisioni operative influenzano conseguentemente anche il turismo, che potrebbe essere valorizzato dall’adeguamento del pescaggio e da una seria sistemazione dell'area del Terminal Crociere, che darebbe un’immagine della nostra città più pronta e ricettiva; conseguentemente si valorizzerebbero le tantissime attrattive storiche, culturali, paesaggistiche, alimentari (mosaici, chiese, reperti, valli, pinete, osservatori naturistici con fauna splendida, il mangiare caratteristico e ricchissimo). Il Porto inoltre comunica con alcune zone vallive esterne, sede di importanti habitat naturali. Per questo è doverosa l’attenzione all’ambiente e il rispetto delle norme che tutelano il difficile equilibrio ambientale, evitando di far diventare tali zone un focolaio di inquinamento e di desolazione. Il Porto fa sempre capo agli stessi occhi che dovrebbero monitorare e poi sovraintendere la qualità dell’ambiente e la qualità del lavoro in esso sviluppato. Oggi siamo di fronte ad un peggioramento delle condizioni contrattuali dei lavoratori (troppi contratti interinali) con la conseguente minore sicurezza sul lavoro. Tutto questo fa parte dello stesso meccanismo e della stessa testa, che deve essere cambiata in favore di una maggiore professionalità, allontanandosi da logiche di interventi emergenziali, per puntare ad una più sana e cospicua programmazione strategica".

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