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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il PdL: "Ausl unica, resterà solo un ospedale per gli acuti"

Il PdL condivide la necessità di pervenire ad un'unica ausl: "La scelta dell'ASL Unica della Romagna sarebbe anche la risposta adeguata all'ormai certa contrazione delle risorse disponibili", ma contesta le modalità.

“Per  l’attuale Ausl di Ravenna le modalità con le quali ci si sta avvicinando alla data dell’1 gennaio 2014, prevista per l’avvio dell’ASL Unica della Romagna lasciano non poche preoccupazioni. Infatti, nel frattempo, è stata presentata un’ipotesi di revisione dell’organizzazione interna dei presidi ospedalieri e della rete ospedaliera dell’Azienda USL di Ravenna che in buona sostanza si basa su una consistente riduzione dei posti-letto, sulla creazione di piattaforme logistiche funzionali ed assistenziali e sulla caratterizzazione della struttura ospedaliera solo per gli acuti, scaricando quindi gran parte dell’assistenza sul territorio”: a sollevare le perplessità è il PdL ravennate con Nereo Foschini  e Alberto Ancarani.

Il PdL condivide la necessità di pervenire ad un’unica ausl: “La scelta dell’ASL Unica della Romagna sarebbe anche la risposta adeguata all’ormai certa contrazione delle risorse disponibili in conseguenza della diminuzione del finanziamento pubblico e della crescita del costo dei beni e dei servizi. Infatti il processo di costituzione dell’ASL Unica dovrebbe essere orientato ad accrescere e consolidare l’integrazione e le sinergie di sistema con le altre aziende sanitarie, nell’ambito dell’Area Vasta Romagnola, attraverso l’elaborazione condivisa con tutti gli operatori tecnici e professionisti”.

Tuttavia, “poichè è noto che l’attuale organizzazione della medicina distrettuale non è assolutamente in grado di assorbire l’enorme carico di lavoro aggiuntivo e presenta limiti e carenze che vanno risolte insieme ad un potenziamento dell’assistenza domiciliare, delle RSA, delle case protette, dei centri per il disagio e con l’avvio delle Case  della Salute, l’incognita sulle prospettive che in tempi così brevi dovrebbero portare all’Ausl unica è sempre più forte anche in ragione di tutte le difficoltà dovute alle diverse caratteristiche ambientali del territorio, alle perplessità dei medici di base, alla loro necessaria formazione multidisciplinare ed alla dotazione strumentale e tecnologica: cose queste tutte necessarie per garantire appropriate cure primarie di tipo diagnostico, infermieristico e tecnico”

“E’ pertanto necessario che la costituzione dell’Azienda Sanitaria Unica della Romagna avvenga in sinergia di sistema con le altre aziende sanitarie dell’Area Vasta, evitando nel frattempo processi unilaterali di riorganizzazione e di riduzione di posti letto esclusivamente nelle realtà ospedaliere della provincia di Ravenna – come previsto dalla ristrutturazione proposta e già avviata - tenuto conto che al momento la nostra medicina del territorio non è assolutamente in grado di assorbire alcun carico di lavoro aggiuntivo, tanto più che non sono ancora state minimamente avviate neppure le Case della Salute, previste per ovviare alla diminuzione generale dei posti letto. C’è molto da fare e le scadenze sono imminenti. Il rischio è che la nuova Ausl unica della Romagna costituisca per i cittadini un disagio anziché, come dovrebbe essere, un’opportunità di nuovi servizi”, concludono i due esponenti del PdL.

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