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Il sindaco d’accordo con Ancisi sulla prima accoglienza agli immigrati irregolari

Giovedì pomeriggio, in consiglio comunale, il sindaco di Ravenna, Matteucci, ha risposto al "Question time" rivoltogli dal capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Giovedì pomeriggio, in consiglio comunale, il sindaco di Ravenna, Matteucci, ha risposto al "Question time" rivoltogli dal capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, "sull'ipotesi di un centro immigrati a Marina Romea o in altre piccole località". La prima parte del testo, che era stata diffusa pubblicamente, si richiama all'ipotesi circolata in tutta Marina Romea a seguito del trasferimento di un'azienda alberghiera della località, avvenuto il 17 febbraio scorso, in capo alla medesima persona che ha gestito dal 2009 al 31 dicembre 2014 un albergo di Punta Marina Terme, cessato da questa data, che per un certo periodo del 2014 e fino al 12 novembre, ha per l'appunto operato come struttura di prima accoglienza per immigrati. Le ragioni esposte si riferiscono alla posizione isolata in cui si trova Marina Romea, non idonea a farsi carico di tale ospitalità, in quanto: un centro immigrati di tale grandezza (59 posti letto a tutto il 2014) non è inseribile correttamente, nel periodo invernale, in una località scarsamente abitata, oltre ad essere difficilmente governabile, dato anche l'isolamento della località stessa, dalle forze dell'ordine presenti (una piccola caserma di carabinieri); b) tanto meno sarebbe governabile nella stagione balneare, quando la massiccia presenza di una popolazione turistica di vario genere potrebbe innescare contrasti o conflittualità di ardua gestibilità, oltre a produrre danni gravissimi all'economia prettamente turistica della località, già in crisi. Per le stesse ragioni, l'anno scorso, la comunità di Casalborsetti si oppose, con 700 firme, all'istituzione di un centro immigrati nell'ex scuola materna privata del paese, non appena ipotizzatane la disponibilità da parte della proprietà. Per analoghe ragioni di ordine pubblico e di economie locali per varie ragioni fragili, basate su supporti di matrice strettamente territoriale, appare inopportuna ogni ipotesi di centro immigrati da collocare nelle piccole frazioni del litorale e del forese. Di qui il primo interrogativo di Ancisi al sindaco: se, nella sua qualità di membro del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, intende sostenere, a livello prefettizio, l'indirizzo di escludere che a Marina Romea, come nelle piccole frazioni del litorale e delle frazioni, siano istituiti centri residenziali di accoglienza di persone espatriate in Italia irregolarmente.

La seconda parte è stata invece modificata, rispetto al testo diffuso, a seguito dei seguenti approfondimenti amministrativi compiuti da Ancisi. L'avviso pubblico di gara emesso dalla Prefettura di Ravenna il 16 luglio 2014 su indicazione del ministero dell'Interno, scaduto il 31 dicembre 2014, per reperire strutture atte a fronteggiare i massicci sbarchi di cittadini stranieri, prevedeva che il servizio fosse affidato, tramite graduatoria, col solo criterio del prezzo più basso rispetto al prezzo base di 35.00 euro al giorno per immigrato, per un numero massimo di 40 persone ospitate dai singoli concorrenti, salvo deroghe stabilite dalla Prefettura stessa. Occorre però tenere presente che tra gli stranieri in arrivo irregolarmente sulle coste italiane possono celarsi, oltre a singoli malintenzionati, affiliati di organizzazioni terroristiche estremamente pericolose. Di qui la necessità che la dislocazione delle strutture di accoglienza siano tali, anche evitando l'eccessiva concentrazione di immigrati in uno stesso sito, da consentire alle forze dell'ordine un efficace controllo delle situazioni che vengono a prodursi. Conseguente la seconda richiesta di Ancisi al sindaco: se intende rappresentare al ministero dell'Interno, possibilmente anche attraverso il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica o lo stesso Prefetto di Ravenna, l'opportunità che, per la valutazione delle offerte delle strutture ricettive con cui ogni prefettura dovrà poi convenzionarsi per l'accoglienza di cui sopra, i bandi di gara assicurino che il criterio della tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica sia prevalente rispetto al minor prezzo offerto.

Il sindaco ha argomentato di essere d'accordo con la sostanza delle posizioni espresse da Ancisi, impegnandosi a farsene carico in seno al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica e direttamente col prefetto.

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