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Iniziativa di Ancisi (LpRa) a modifica del regolamento capanni

"Lista per Ravenna presenterà nove emendamenti al testo originario volti a risolvere i molti nodi che ne hanno finora aggrovigliato la discussione"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Il 9 marzo prossimo, si riuniranno le commissioni Affari istituzionali, Ambiente e Patrimonio del Comune di Ravenna al fine di "chiudere" la proposta di Regolamento per l'affidamento in concessione delle aree comunali (pialasse Baiona e Piomboni) destinate a capanni da pesca e da caccia. Lista per Ravenna presenterà nove emendamenti al testo originario volti a risolvere i molti nodi che ne hanno finora aggrovigliato la discussione. Nel frattempo, tuttavia, Lista per Ravenna ha ravvisato l'esigenza di modificare un punto importante del Regolamento capanni, approvato il 1° agosto scorso, che si applica anche a tutti i capanni del territorio comunale esistenti sul corso dei fiumi e di competenza di altri enti. Di qui, la proposta di deliberazione di Ancisi (allegata), su cui gli uffici comunali hanno già espresso in via breve il parere di regolarità tecnica e che sarà discussa nella seduta di commissione del 9 marzo, e poi in consiglio comunale, parallelamente al nuovo Regolamento delle concessioni, a cui peraltro parzialmente si intreccia.

Il punto 9.02 del Regolamento capanni dispone che i capanni regolarmente esistenti "potranno riqualificarsi… presentando apposita istanza edilizia entro un anno dalla data di approvazione dello stesso", a condizione che "la comunicazione di fine lavori della riqualificazione avvenga entro tre anni dalla data di rilascio del titolo abilitativo". È l'aspetto più importante del regolamento: adeguare i capanni "agli standard minimi di sicurezza e di decoro", con "l'eliminazione di tutte le parti costruite con materiali nocivi (eternit o altro) e/o pericolosi per la sicurezza dell'uomo e dell'ambiente e/o incongrui con il contesto (plastiche, lamiere, gabbie, recinzioni, superfetazioni, ecc.)". Inoltre, a seguito di un emendamento presentato allora dallo stesso Ancisi, "nel caso in cui la dimensione del capanno esistente superi i 70 mq il progetto di riqualificazione dovrà prevedere anche l'adeguamento a tale superficie massima".

Sul tempo di presentazione del progetto di riqualificazione

L'elevato numero di capanni per i quali potranno essere presentati i progetti di riqualificazione (svariate centinaia) e dei tempi necessari per reperire il materiale storico documentale che ne attesti l'origine, per effettuare i rilievi in sito, per predisporre le planimetrie e la documentazione richiesta dagli uffici competenti, ecc., tenuto anche conto che durante il periodo invernale e buona parte della primavera i sopralluoghi in sito non sono possibili a causa delle avverse condizioni climatiche e delle alte maree, rendono opportuno, secondo Ancisi, estendere il termine per la presentazione dei progetti di riqualificazione da un anno dopo l'approvazione del Regolamento capanni - di cui peraltro sono passati inutilmente nove mesi in attesa del Regolamento concessioni - a 30 mesi, in sostanza dal 31 luglio 2015 al 31 gennaio 2017. Si concede così ai capannisti ed ai tecnici da loro incaricati uno spazio temporale più adeguato per predisporre la documentazione richiesta, a beneficio anche degli uffici comunali, con cui essi devono proficuamente rapportarsi e ai quali è richiesto un attento esame degli elaborati tecnici - che si presenta fin d'ora complesso - con risorse umane limitate di fronte ad un numero di istanze soverchiante.

Sui tempi per la riqualificazione

Il periodo di "fermo biologico" obbligatorio per non arrecare danno alle fasi riproduttive della fauna e l'impossibilità di eseguire interventi di manutenzione durante il periodo invernale e di buona parte della primavera riducono il tempo a disposizione per effettuare i lavori a pochi mesi l'anno. La proposta di Ancisi è di elevare da tre a sei anni dalla data di rilascio del titolo edilizio la fine dei lavori, con la possibilità di consentirne, in conformità con la legge regionale n. 15 del 2013, una proroga fino ad un anno massimo, a seguito di richiesta sostenuta da reale motivazione o impedimento sopravvenuto.

Queste le modifiche introdotte da Ancisi, secondo cui è interesse pubblico fondamentale per la riuscita del progetto di regolarizzazione, risanamento e riqualificazione dei capanni, che tutti i capannisti, persone spesso di estrazione semplice e di limitate disponibilità finanziarie, affrontino con serenità e convinzione un percorso alquanto costoso, che comporta difficoltà notevoli sotto profili tecnici e burocratici a cui sono totalmente estranei. Si aggiungano le difficoltà in cui possono incorrere gli uffici comunali anche solo a fornire agli interessati informazioni e pareri su questioni tecniche di non chiara interpretazione in grado di investire anche responsabilità di carattere penale. Queste difficoltà possono contribuire a demotivare i capannisti dall'intraprendere il cammino di una riqualificazione che si prospetti avventurosa. Più che tempi di realizzazione misurati col bilancino, importa che il progetto di riordino dei capanni, totalmente insoluto ed anzi progressivamente incancrenitosi da quarant'anni esatti, vada in porto bene, stabilmente e organicamente, non già "pressappoco" e a chiazze di territorio".

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