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"Ravenna capitale europea dello sport 2016? Intanto le squadre traslocano"

Nicola Grandi ha presentato un'interrogazione presentata al primo cittadino bizantino, che sarà prossimamente discussa

"Che fine ha fatto la Grande Polisportiva Ravenna 2019 promessa dal sindaco Fabrizio Matteucci?" E' quanto si chiede Nicola Grandi in un'interrogazione presentata al primo cittadino bizantino. Scrive l'esponente di Lista di Ravenna nel question time che sarà prossimamente discusso: "Risale al 2011, in pieno periodo pre elettorale, l’annuncio del futuro sindaco Matteucci della costituzione di una fantomatica “grande polisportiva” il 10% dei ricavi della quale sarebbero finiti agli sport minori. La dichiarazione arrivava all’indomani del (fra l’altro in buona parte disatteso) “Patto per lo sport di tutti” che nei giorni precedenti Matteucci aveva sottoscritto (con sospetta puntualità pre elettorale) con  Csi, Uisp, Acli, Libertas e Figc".

"Si trattava in sostanza - prosegue il consigliere comunale della lista civica - della promessa di porre in essere un progetto che partendo da una grande polisportiva cittadina (di cui esisteva anche il nome, doveva chiamarsi “la Grande Polisportiva Ravenna 2019”) avrebbe portato benefici anche allo sport di base: "Sport agonistico e sport di base non devono essere 'fratelli-coltelli'” diceva Matteucci sventolando il punto (da lui aggiunto all’ultimo momento come personale impegno) con il quale prometteva di “devolvere il 10% dei contributi che sarebbero stati raccolti da questa polisportiva ad iniziative dello sport di base”".

"Prendiamo atto oggi, dopo oltre 3 anni, che della polisportiva non c’è neppure l’ombra, il sindaco e la sua amministrazione non hanno raccolto un euro per le società minori che continuano a barcamenarsi fra volontariato e bilanci in rosso mentre intanto energie e denari vengono investiti per la candidatura di Ravenna a capitale Ue sport 2016 - aggiunge Grandi -. A dare l’annuncio della corsa per il titolo è stato lo stesso Matteucci, che in aprile ha rilasciato una nuova dichiarazione asserendo che la candidatura sarebbe servita “a rendere merito e dare valore al sistema sportivo cittadino”.

"Intanto dal 22 al 24 settembre arriverà in città la Commissione Nazionale Giudicante a visionare l’impiantistica e a incontrare le realtà sportive locali, siamo curiosi di sapere cosa gli verrà mostrato - continua l'esponente di Lista per Ravenna -. A fare da cornice a tutto ciò, come ormai noto, mentre  la serie A di volley non ha il palazzetto e quest'anno giocherà (vergognosamente) a Forlì, la squadra di basket presto dovrà fare le valige perché giungerà a scadenza la deroga concessale per disputare il campionato di serie A2 Silver mentre in stato di semi abbandono giace un disperato stadio Bruno Benelli (già inadatto a priori ad un eventuale salto di categoria) in attesa di interventi sostanziali".

"In questa situazione - tuona il consigliere comunale - mi domando chi possa credere alle dichiarazioni dell’assessore, che ha il coraggio di annunciare che “l’idea è quella di trovare una quindicina di aziende che sponsorizzino la singola gara” per far tornare la pallavolo in città già dal prossimo anno o alle velate promesse della “costruzione di un nuovo palazzetto”: fin troppo ovvio che alle testate di portata nazionale tali fatti non siano sfuggiti tanto da decidere di farsi letteralmente beffa di noi".

"Premesso che la situazione economica non è variata in maniera sostanziale dal 2011 ad oggi e che questa non può essere la sola giustificazione al fallimento di questa impresa", Grandi chiede "che fine abbia fatto la fantomatica “grande polisportiva” della quale si conosce solo l’ipotetico nome (“Ravenna 2019”?) ma che in realtà non ha mai mosso un passo, quale impegno sia stato effettivamente dedicato dall’amministrazione a tale progetto e per quali motivi lo stesso sia naufragato".

E ancora: "Quali certezze (non promesse o ipotesi) si possono avere sulla soluzione dei problemi che attanagliano le nostre prime squadre cittadine: la pallavolo oggi (impossibilità a disputare gare in città per costi troppo elevati) il basket fra pochi mesi (impianto non adeguato alla categoria) ed il calcio alla prima, speriamo prossima,  promozione (impianto inadeguato)". Grandi intende sapere "chi e come incontrerà la commissione giudicante della capitale Europea dello Sport 2016 dal 22 al 24 settembre prossimi, quali impianti si intenda mostrargli e con quali “realtà sportive locali” ed a che titolo si intenda farla incontrare. Quanto sia costata, fino ad oggi, sia intermini economici che di energie profuse da assessore, volontari ed uffici, la candidatura a capitale europea dello sport 2016, e se tali risorse non potessero essere state invece dedicate allo sport ravennate, a partire da quello di base".

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