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Politica

Intervista a de Pascale: "By-pass sul Candiano e beach stadium a Marina"

Il candidato sindaco del centrosinistra parla di progetti di sviluppo tra cambi di rotta e continuità con le ultime amministrazioni.

Classe 1985, Michele de Pascale, segretario provinciale del Pd, è il candidato sindaco del centrosinitra. Ex segretario del Pd di Cervia ed ex assessore al Turismo del Comune di Cervia, è il più giovane in lizza per la massima carica di Palazzo Merlato e il favorito dai sondaggi.
Nonostante questo, però, si trova ad affrontare la campagna elettorale più difficile delle ultime tornate elettorali. Gli sfidanti sono agguerriti, hanno programmi complessi e sono convinti di potersela giocare.
A Ravenna non si va al ballottaggio dal 1993. Nelle ultime elezioni amministrative nessun candidato era in grado di impensierire seriamente il centrosinistra. Questa volta le cose sembrano diverse.
“Io sono molto ottimista. Dai riscontri che abbiamo avuto in campagna elettorale speriamo di farcela al primo turno, ma non abbiamo comunque paura di andare al ballottaggio. Non è uno spettro, in molte città della regione è diventato la regola. Certo, noi vorremmo essere una piacevole eccezione. La campagna elettorale è stata molto sui contenuti, abbiamo girato tantissimo e riportato fiducia nella politica in luoghi del nostro comune finora non molto considerati. Non abbiamo mai polemizzato coi nostri avversari, per cui saremo in grado di governare anche chiedendo aiuto a chi ha fatto legittimamente altre scelte”.
Se diventasse sindaco su quali temi proseguirebbe il lavoro dell’amministrazione Matteucci e su quali, invece, cambierebbe nettamente rotta?
“Ci sono alcuni settori in cui è urgente innovare. È assolutamente necessaria una nuova idea di politica industriale sia per la chimica sia per la logistica e il porto; occorre un approccio radicalmente nuovo al turismo, sia in termini di gestione del patrimonio artistico-culturale sia di valorizzazione del turismo balneare e naturalistico. La valorizzazione dei monumenti che fanno parte del patrimonio statale non è a un livello di gestione europeo. Abbiamo fatto una serie di proposte al ministro Franceschini che formalizzerò fin da subito se sarò eletto. Anche la curia può fare un salto di qualità”.
Un’altra cesura netta mi sembra che tocchi anche i servizi sociali.
“Sì. Vogliamo reinternalizzare i servizi sociali. Dal 1° gennaio 2017 la gestione dei servizi tornerà in capo al Comune. Credo sia una materia che non può essere demandata ad altri soggetti”.
In cosa si sente in continuità con le ultime amministrazioni?
“Sicuramente nei valori di centrosinistra, sui quali non abbiamo ambiguità. Penso poi che la nostra amministrazione abbia promosso un’offerta culturale che non ha eguali in Italia e in Europa in termini di qualità e quantità, per una città delle stesse dimensioni. Ravenna ha un patrimonio incredibile anche sul fronte delle biblioteche, pensiamo alla Classense e all’Oriani. Ma gli elementi forti sono davvero tanti: pensiamo al teatro o alla danza. Forlì, Cesena o Modena non hanno certo un’offerta culturale di questo tipo. Sicuramente si può fare meglio, ma stiamo attenti prima di tutto a non tornare indietro. Punto di eccellenza anche l’offerta scolastica da 0 a 6 anni”.
Il porto e il suo sviluppo sono un’eredità su cui pesa la vicenda delle casse di colmata.
“Il porto è forse il punto più debole delle politiche di sviluppo. È chiaro che non siamo dove dovremmo essere con il progetto di escavo. Noi però siamo gli unici ad avere fatto una proposta circostanziata per lo smaltimento dei 5 milioni di metri cubi di fanghi: 1 milione a mare, 2 milioni per le aree di logistica, 2 milioni da destinare a un impianto di lavaggio, da realizzare, per poi utilizzarli per ripascimenti o per il riempimento di cave. Entro fine anno si può approvare il progetto definitivo di escavo se a luglio viene nominato il nuovo presidente dell’Autorità Portuale. E nel 2017 si può cominciare a scavare”.
Il porto ha però bisogno anche di infrastrutture di contorno.
“Il ministro Del Rio e il presidente della Regione Bonaccini hanno preso un impegno col Comune di Ravenna: nel 2017, 300 milioni di euro verranno destinati alla viabilità del comune di Ravenna per riqualificare la Statale 16, la Classicana, la Romea Dir e realizzare la variante di Mezzano e il by-pass ferroviario e camionabile sul Candiano”.
Il by-pass sul Candiano è una vecchia conoscenza. Dopo un concorso di idee e varie proposte tra ponte e tunnel tutto si è fermato.
“Il progetto va rivisto, è datato. Sopra o sotto non importa, sicuramente va aggiornato tenendo conto delle nuove tecnologie. E basta che in pochi mesi si decida e si proceda. Il by-pass è fondamentale per togliere il traffico pesante da via Trieste”.
A proposito di concorsi di idee, quale strada pensate di intraprendere per la Darsena, di cui proprio Stefano Boeri, vostro ospite qualche giorno fa, aveva elaborato un masterplan diversi anni fa?
“L’ispirazione di Boeri è stata mantenuta, ma in questi anni l’urbanistica è stata concepita senza tenere conto della crisi. L’idea era che dall’utile ricavato dagli extra oneri potessero derivare le opere pubbliche. In un momento florido poteva servire, ma in un momento di crisi è insostenibile sia dal punto di vista ambientale sia da quello economico. Ora dobbiamo cambiare paradigma: chi interviene su quell’area va aiutato, va chiesta qualità architettonica e non extra oneri. E il pubblico deve fare la sua parte. Credo poi che sia importante anche lasciare un segno architettonico del nostro tempo: la stazione potrebbe essere un’occasione unica in questo senso. I progetti che hanno presentato le liste di Sutter e Guerra mi sembrano un po’ al ribasso. Colgo lo spirito positivo di voler ridisegnare l’area, ma lì abbiamo l’opportunità di finire sulle riviste di architettura di tutta Europa”.
Durante il confronto sul turismo con i suoi avversari ha lanciato l’idea di realizzare un beach stadium a Marina. È un progetto in cui crede?
“Il tema è che, soprattutto per Marina, abbiamo bisogno di qualcosa che sia compreso in tutto il mondo. Se vogliamo portare turismo e non escursionismo dobbiamo parlare all’estero. E per la filiera dello sport in spiaggia, soprattutto del beach tennis, Ravenna è già conosciuta a livello mondiale. Nel nostro territorio ci sono tantissime scuole di beach tennis che stanno esplodendo, sono convinto che la struttura sarà molto utilizzata. Indoor d’estate e aperta d’inverno, con 3mila posti: una struttura unica, utilizzabile tutto l’anno, anche per concerti. Se vinceremo, sarà un’innovazione per Marina”.

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