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Nudismo, Minichini (LpR): "Istituzioni ravennati sbeffeggiate in tv"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

È di questi giorni il rammarico espresso attraverso la stampa dal presidente dell'associazione naturista Aner, in merito alla diretta da Lido di Dante effettuata da una troupe di Canale 5, nell'ambito della rubrica condotta da Barbara D'Urso "Pomeriggio5" del 2 settembre scorso. Delle affermazioni di Marcacci può essere condiviso che l'argomento nudismo alla Bassona, pur trattato in modo superficiale dalla conduttrice, ha rivelato, ancora una volta, l'abdicazione dello Stato ai propri doveri. Non è invece accettabile il tenore del richiamo rivolto da Marcacci alle "…altre testate giornalistiche e televisive 'serie' (che), seppure richieste, non hanno mai voluto interessarsi alle problematiche del nudo-naturismo a Ravenna, forse perché assoggettate a pregiudizi politici verso la realtà locale e per paura di scontrarsi con interessi di parte".

Bisogna che Marcacci si ricordi degli ampi servizi pubblicati, da almeno vent'anni, dalla stampa locale (e non solo) sul nudismo praticato a Lido di Dante. Quanto andato in onda su Canale 5 ha mostrato, semmai occorresse, che il codice penale, i regolamenti emanati dal Corpo Forestale e i divieti imposti dal comune di Ravenna sono stati considerati carta straccia da tutti, compresi coloro che sono deputati a far rispettare la legge. L'art. 726 del codice penale punisce gli atti contrari alla pubblica decenza; il regolamento del Corpo Forestale vieta l'istallazione di ombrelloni sull'arenile nella parte aperta dopo la nidificazione del fratino, sanziona gli inadempienti e vieta transito e balneazione nella zona "rossa". Il Comune di Ravenna vieta poi il nudismo su tutto l'arenile di Lido di Dante come scritto correttamente nella cartellonistica della zona. Ebbene, il servizio visto su Canale 5 mostra persone dedite alla pratica del nudismo, una serie di ombrelloni piantati sul tratto di spiaggia in cui è vietato (addirittura qualcuno, sfacciatamente, ha detto in trasmissione di essere disposto a pagare la prevista sanzione, qualora contravvenuto) e una persona intenta a fare il bagno nella zona off limits. Qualcuno avrà pur dovuto autorizzare la troupe di Canale 5 a recarsi con mezzi e macchinari sulla spiaggia Riserva naturale dello Stato per fare il collegamento. Come mai, nella circostanza, non si è vista la presenza degli addetti alla vigilanza? Nonostante ciò, le istituzioni, sbeffeggiate in televisione, tacciono, non danno spiegazioni, incassano e basta. Ma noi non stiamo zitti, continuiamo e continueremo a denunciare l'abdicazione dello Stato ai propri doveri.

Il servizio di Canale5, dal minuto 2.22.00 al 2.35.50, reperibile a questo indirizzo:

https://www.video.mediaset.it/video/pomeriggio_5/full/405727/lunedi-2-settembre.html ,

è la prova che su questo territorio l'anarchia continua a regnare sovrana nell'indifferenza assoluta di chi ha il precipuo dovere di ristabilire la legalità. Forse qualcuno auspica rassegnazione a dover subire situazioni condannate dalla Suprema Corte di Cassazione con ben tre indirizzi giurisprudenziali, da ultimo con la sentenza 28990/2012.

A prescindere dalle responsabilità dell'ente gestore della Riserva naturale, non è ora che il nostro Sindaco si svegli e faccia sentire la voce dei cittadini che amministra nella sede istituzionale di riferimento, ossia l'Ufficio Territoriale del Governo di Ravenna? I nudo-naturisti stanno ancora aspettando che si decida a trovare loro una sistemazione definitiva su un tratto di arenile della costa ravennate, diverso dalla Riserva naturale, ove è possibile insediare una struttura e regolamentare tale pratica.

Pasquale Minichini
consigliere territoriale di Lista per Ravenna

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