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I repubblicani della Bassa Romagna si schierano contro l'Italicum

A giudizio dei repubblicani della Consociazione, l’Italicum viola alcuni principi della Costituzione, a partire da quello che attribuisce la sovranità al popolo

La direzione della Consociazione di Lugo, organismo politico che rappresenta i repubblicani dei 9 Comuni della Unione della Bassa Romagna, riunitasi ad Alfonsine lunedì, ha deliberato all’unanimità il proprio sostegno alla campagna promossa per la raccolta delle firme necessarie ad indire un referendum contro la nuova legge elettorale che disciplina i criteri e le modalità di elezione dei rappresentanti alla Camera dei Deputati.

"La legge elettorale numero 52 del 6 maggio 2015, nota anche come Italicum, entrerà in vigore nel mese di luglio, in sostituzione della precedente legge vigente, la legge Calderoli, bocciata dalla sentenza numero 1 del 2014 della Corte Costituzionale. Ma - spiegano i repubblicani della Consociazione - come hanno osservato alcuni autorevoli giuristi e costituzionalisti fra i quali figurano Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Maurizio Viroli, Massimo Villone, Lorenza Carlassare, Felice Besostri, per alcuni aspetti la nuova legge è quasi peggiore della precedente".

Per i repubblicani, "l’Italicum non solo mantiene il premio di maggioranza per la lista (non sono più possibili le coalizioni) che al primo turno ottenga il 40% dei voti, ma nel caso in cui nessuna abbia raggiunto tale soglia, introduce un secondo turno dove corrono le due liste che al primo turno hanno ottenuto il miglior risultato elettorale ed assegna il premio di maggioranza a quella lista che abbia ottenuto più voti, a prescindere dal loro numero. In altri termini, in base all’Italicum, al secondo turno anche un movimento o un partito (una lista elettorale) che è minoranza nel paese, può ottenere la maggioranza dei deputati alla Camera, a prescindere dalla quantità dei voti ricevuti".

"A questo primo grave vulnus, si aggiunge la soluzione di compromesso inserita sul tema delle preferenze. Per le preferenze, ovvero per la scelta dei parlamentari, vengono istituiti 100 capilista bloccati (il Paese è diviso in cento Collegi) e dunque 100 deputati, su 340 (pari al numero di quelli da assegnare con il premio di maggioranza) continueranno ad essere scelti dalle Segreterie dei partiti. A giudizio dei repubblicani della Consociazione, l’Italicum viola alcuni principi della Costituzione, a partire da quello che attribuisce la sovranità al popolo. Questa - concludono i repubblicani della Consociazione lughese – è una importante battaglia per la difesa del modello di democrazia parlamentare e pertanto invitano i cittadini a recarsi nei banchetti, allestiti in ogni Comune, per firmare i due quesiti contro l’Italicum".
 

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