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L'opposizione presenta una mozione contro i lampioni spenti: "Correggere il taglio drastico privilegiando la sicurezza"

Continua la polemica sulla decisione dell'amministrazione comunale di spegnere l'illuminazione pubblica per contenere le spese energetiche, dopo che già giovedì l'opposizione di Ravenna ha annunciato una 'Marcia per la luce' per protestare contro la misura

Continua la polemica sulla decisione dell'amministrazione comunale di spegnere l'illuminazione pubblica per contenere le spese energetiche, dopo che già giovedì l'opposizione di Ravenna ha annunciato una 'Marcia per la luce' per protestare contro la misura. Misura che, secondo i consiglieri d'opposizione, "contraddice la mozione congiunta dei consiglieri Margotti e Francesconi per la maggioranza e Ancisi per l’opposizione sulla “Crisi energetica e misure di contenimento dei consumi”, approvata all’unanimità dal Consiglio comunale il 25 ottobre e che la Giunta avrebbe dovuto osservare, laddove, chiedendo all’esecutivo di “attuare misure di razionalizzazione e riduzione del servizio di illuminazione pubblica a carico del bilancio comunale, anche in termini di ore di funzionamento”, è stato aggiunto, su proposta dell’opposizione, l’inciso “mantenendo comunque alta l’attenzione alle garanzie di sicurezza e di contrasto al degrado”; non tiene infatti conto che, per il secondo anno consecutivo, Ravenna è stata classificata al primo posto in Italia per i furti nelle abitazioni, peraltro in progressivo aumento, pone gravi difficoltà a quanti, nelle ore notturne più buie, devono comunque mettersi su strada per ragioni di lavoro o di movimento e alle imprese economiche in attività, tanto più nei mesi in cui pioggia e nebbia rendono più malagevole, a volte invisibile, il procedere; si applica anche ai lampioni a led, pur presenti sporadicamente sulle strade comunali, che consumano poca energia elettrica con maggiore rendimento, non capendosi oltretutto perché il servizio Illuminazione pubblica di questo Comune, dal 2013 gestito in appalto dalla cooperativa CPL Concordia, non abbia ancora provveduto a sostituire, come già fatto a Cervia, tutti i vecchi punti luce con nuove lampade led".

Ancora, la misura - tuonano i consiglieri - "costituisce un’imposizione talmente drastica che non trova confronto, appena fuori della nostra provincia, con le decisioni molto più equilibrate e misurate dei territori confinanti di Bologna, Imola, Forlì, Cesena e Rimini; consentirebbe un risparmio annuale di costi per la spesa corrente del Comune di Ravenna di appena 1 milione e 122 mila euro, scarsamente incisivo sulle entrate correnti che nei primi sei mesi del 2022 sono salite da 210,113 milioni a 229,141, crescendo di 19,028 milioni; mentre il bilancio del 2021 si è chiuso con un avanzo di 123,401 milioni, che, pur essendo in massima parte vincolato, è stato usato, nel primo semestre 2022, per 6,4 milioni, ed è utilizzabile nel secondo semestre per altri 2,7 milioni; non valuta il maggior consumo di elettricità prodotto dai molti cittadini che, nelle ore di buio totale, si sentono obbligati, per sentirsi meno insicuri, a tenere accese le proprie luci all’esterno e nei cortili delle abitazioni, specie a causa della recrudescenza dei furti avvenuti in città e nel forese fin dalle prime due notti, molto impegnative per le forze dell’ordine; contrasta gli obiettivi dichiarati della dura riduzione delle luci pubbliche e della spesa comunale avendo il Comune riattivato per quasi due mesi, dal 26 novembre al 22 gennaio, per numerose ore giornaliere e notturne, l’evento più energivoro, qual è la grande pista di ghiaccio in piazza Kennedy a cui il Comune compartecipa, nonché, per il 12° anno consecutivo, del videomapping, stavolta sulla basilica di San Francesco, e di alcune luminarie di troppo".

I consiglieri, tramite una mozione, impegnano sindaco e giunta "a rivedere il piano disposto per la riduzione delle ore di accensione degli impianti comunali di pubblica illuminazione, dando priorità, come già richiesto da questo Consiglio con la suddetta mozione del 25 ottobre, “alle garanzie di sicurezza e di contrasto al degrado”, nei modi tecnici, anche di varia specie, da valutarsi idonei: per esempio, mantenendo in funzione i lampioni con lampade a led e quelli sulle strisce pedonali, alternando lampioni accesi e lampioni spenti, riducendone il grado di luminosità invece che spegnerli, illuminando le aree più a rischio per la circolazione stradale e per la sicurezza dalle incursioni ladresche; a coinvolgere, preliminarmente ad ogni decisione in proposito, la commissione consiliare n. 1 per la Sicurezza".

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