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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Trivelle, la Confartigianato invita la popolazione ad astenersi al referendum

"L'estrazione delle risorse naturali ha portato vantaggio ad ogni comparto economico che è cresciuto e nessuno ne ha tratto svantaggio"

In merito al referendum del prossimo 17 aprile nel quale i cittadini italiani sono chiamati a decidere le sorti dei giacimenti petroliferi in funzione nelle acque italiane, entro 22 km dalla costa, quando scadranno le loro concessioni. Se la maggioranza di risposte sarà sì, allora verranno bloccate le estrazioni; se invece la maggioranza si esprimerà con il no, le trivelle continueranno ad estrarre petrolio e metano. 
La Confartigianato di Ravenna, città che ospita diverse piattaforme di estrazione nel suo territorio costiero, invita la popolazione a ragionare sugli aspetti positivi e sui miglioramenti legati alle trivellazioni in mare e ad astenersi dall'andare a votare per questo referendum. 

“L’utilizzo responsabile delle risorse naturali, soprattutto nel comparto energetico ove siamo già carenti, è un settore che vede l’Italia come un paese moderno e responsabile, capace di programmare e di coniugare tecnologia con ambiente e rispetto del territorio e Ravenna, la sua costa e le aree limitrofe ne sono l’esempio più limpido.
Da quando, decenni orsono, è iniziata l’estrazione delle risorse naturali, ogni comparto economico è cresciuto e nessuno ne ha tratto svantaggio, la riprova è nel settore turistico le cui “fortune”, positive o negative, non sono dipese certamente dall’estrazione a mare del gas metano. Nello sviluppo del comparto dell’offshore e “oil & gas”, il distretto di Ravenna è riuscito a crescere ed imporsi per professionalità, tutela dell’ambiente e capacità di creare posti di lavoro ad alto valore aggiunto.

Negli anni è aumentato un indotto fatto di aziende artigiane e piccole medie imprese altamente qualificate ed in grado di rapportarsi con pari dignità lavorativa con un gruppo planetario quale l’ENI, che ha trovato nel supporto delle imprese ravennati la capacità di crescere ed evolversi. Questo ha portato a consolidare il distretto dell’off-shore che insiste nel nostro territorio con oltre 50 aziende e quasi 7000 occupati.
Alle recenti difficoltà internazionali di macro-economia per il settore, che ha già portato ad un preoccupante calo dell’occupazione, si aggiunge ora un referendum demagogico e sbagliato nel merito e nel metodo. Confartigianato della Provincia di Ravenna ritiene che il lavoro e le eccellenze del nostro territorio vadano difese e valorizzate e non svendute dietro slogan slegati dalla realtà. Le risorse energetiche del nostro Paese vanno usate con equilibrio in un’ottica di tutela del territorio, implementando quanto più possibile l’uso delle fonti energetiche rinnovabili come è stato finora e consci, comunque, che queste ultime vadano sviluppate ed incentivate. La green economy si sta rivelando un importante volano per il nostro territorio oltre che per l’intera economia nazionale e fortunatamente, anche i numeri dell’occupazione sono in crescita.

Ma proprio perché Confartigianato conosce bene il settore legato alle energie rinnovabili è palese come questo tipo di approvvigionamento energetico possa, nel breve e medio termine, coprire solo una piccola parte del fabbisogno energetico locale e nazionale.
L’energia, elettrica e termica, è un motore fondamentale della vita di cittadini ed imprese. Un Paese moderno deve avere proprie risorse energetiche che vanno utilizzate, ricercate e sviluppate con competenza e rispetto dell’ambiente come è stato fatto sino ad ora.
Per il nostro territorio, proporre l’astensione al referendum, è una mano tesa a tante imprese e migliaia di lavoratori senza che questo comprometta la tutela ambientale”.

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