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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

La denuncia di una automobilista: "Due ore per andare da Savarna a Cesena"

Una cittadina di Savarna ha scritto al capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi descrivendo l’avventura di viaggio capitatagli martedì

Una cittadina di Savarna ha scritto al capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi descrivendo l’avventura di viaggio capitatagli martedì. “Giunta al passaggio a livello di via Basilica, la fila era già lunga come dalla foto scattata - spiega l'automobilista - Ciononostante, messami in fila, ho atteso 10 minuti prima che il treno passasse e altri cinque per ripartire. Arrivata sulla statale Adriatica a Glorie, mi sono imbattuta in un’altra ostruzione all’altezza dell’incrocio con via Aguta. Dovendo accompagnare mio padre in ospedale a Ravenna, ho dovuto deviare per Villanova di Bagnacavallo e poi per Santerno. Da lì, imboccando poi la via Canala, sono infine ritornata sulla statale Adriatica nei pressi di Camerlona. Dovendo subito correre a Cesena per una vicenda sindacale che mette a rischio il mio lavoro, immessami dunque sull’E45, ho dovuto cavalcare una serie infinita di scambi di corsia o di carreggiata, corsie uniche per i due sensi di marcia senza tramezzi ma con dei birilli volanti, nessuno spazio di sosta, né corsie di emergenza, un cantiere dopo l’altro con qualche raro operaio qua e là. Morale: il mio viaggio Savarna-Ravenna-Cesena è durato due ore. Mi sembra roba da matti. Mi scuso per lo sfogo”.

"Il 16 marzo scorso indirizzai al sindaco l'interrogazione “Tragico videogame sulla maledetta E45” - spiega Ancisi - Girato da Michele Moretta, lavoratore pendolare tra le due città, esso documentava lo stato inaudito di dissesto, precarietà e insicurezza di questa superstrada tra Ravenna e Cesena, che alcune settimane prima aveva schiacciato la vita ad un giovanissimo nostro concittadino. La risposta di Anas fece sperare che entro ottobre 2022, attraverso gli 11 cantieri di lavoro in corso su questo tratto, via via conclusi nel frattempo, l’E45 Ravenna-Cesena sarebbe stata risanata e messa a nuovo da capo a fondo. Cinque di questi cantieri, che sarebbero dovuti terminare entro giugno 2021 e un altro entro luglio, sono però ancora come prima. Ne dovremo riparlare. Intanto, però, mettendo insieme Anas e Ferrovie Italiane, alle quali si deve la condizione terzomondista delle strade statali asfaltate e ferrate a pessimo servizio della nostra città, ex capitale di impero, la domanda cruciale che molti ravennati vorrebbero porLe è questa: “Anas e Ferrovie Italiane sono interamente possedute dallo Stato. Ravenna ha un sindaco che, grazie a questa carica, è anche presidente della propria Provincia, presidente dell’Unione delle Province Italiane, membro della Conferenza Stato-città ed autonomie locali e della Conferenza Unificata tra Stato, Regioni e autonomie locali. Come è stato possibile che, avendo egli tanti ruoli e tanta voce nei massimi sistemi di governo del nostro Paese, Ravenna sia restata a tutt’oggi l’ultima ruota del carro tra le città italiane?”.

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