Le proteste provenienti da turisti e imprenditori di Lido di Classe sulle restrizioni all'accesso sull'arenile del proprio territorio sono giustificate. A cosa serve sbarrare la spiaggia tra la foce del Bevano e Lido di Classe? Pur se nel 2012 anche parte della pineta di Lido di Classe è stata oggetto di atti vandalici attraverso il fuoco, nulla hanno a che vedere con lo scempio della pineta Ramazzotti, ove si sono rese necessarie drastiche misure per la sua tutela durante il delicato periodo di rigenerazione della vegetazione arborea. Consentire ai turisti di Lido di Classe la sola passeggiata lungo la battigia, come concessa negli anni passati, non crea motivo di disturbo all'avifauna. Tantomeno sarebbero vanificate le strategie adottate per la parte a nord del Bevano, separata dalla foce del fiume. Esacerbare gli animi ritengo non giovi alla causa e agli obiettivi che si vorrebbero raggiungere, per cui sono giuste la fermezza laddove necessita ma altrettanto l'elasticità ove e come possibile. Questi territori che la natura mette a disposizione appartengono all'intera umanità e da questa devono essere fruiti, compatibilmente con ogni loro esigenza di salvaguardia. Occorre regolamentare, sicuramente, la presenza dell'uomo al loro interno, tutelarli fortemente attraverso una costante vigilanza per preservarli da atti vandalici e consegnarli indenni ai posteri, inibire alcuni spazi per rigenerare e far rimarginare le ferite inferte. Ma in nessun modo si può impedire all'uomo di esercitare un proprio diritto, quello di avvicinarsi alla natura con una sensibilità aperta, libera e sana.

Pasquale Minichini - Lista per Ravenna