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"La sfortunata vicenda urbanistica della Marabina"

Si spera che dopo trent’anni la via Marabina sia messa nelle condizioni di esercitare la funzione prevista nel 1983, ma quello che più interessa è che perda, finalmente, l’appellativo di “via della Morte”.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Bisogna dare atto che gli amministratori, quando vogliono, sanno dare risposte concrete ai problemi del territorio. Ci sono voluti trent'anni per riconoscere la lungimiranza con cui venne redatto il Piano regolatore generale del 1983. Speriamo questa sia la volta buona, augurandoci che i 500 mila euro approvati per i lavori siano il primo passo di una lunga serie di interventi cui necessita la via Marabina ivi compresa la realizzazione di una improcrastinabile pista ciclabile Ponte Nuovo/Lido di Dante.

LA TORTUOSA STORIA DI QUESTA STRADA - Tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli ottanta, l'avanzare del Parco della Standiana e la previsione di quel complesso di opere note come Mirabilandia indussero gli estensori del Prg 83 a prevedere che, inevitabilmente, da lì a poco la città sarebbe stata interessata da una mole di traffico che non era in grado di sopportare e smaltire. La scelta, pertanto, ricadde sulla via Marabina che, adeguando la sua sede stradale a dodici metri, avrebbe costituito una pseudo circonvallazione di collegamento, agevole e scorrevole, tra la zona parco e le località rivierasche a nord di essa, evitando così la paventata congestione del traffico in città.

Il primo passo fu lo svincolo della via Montebello, sulla Classicana verso nord, che non era previsto nel progetto iniziale dell'Anas. Successivamente, l'amministrazione decise di intervenire a stralci sulla via Marabina partendo proprio da Lido di Dante verso Ravenna, in modo che nell'arco quanto meno di cinque anni il tratto fino allo svincolo sarebbe stato realizzato. Il primo stralcio di circa un chilometro fu effettuato, ma non ne seguirono più altri. Constatato, tuttavia, di aver visto giusto, la bontà delle previsioni consentì di mantenere inalterato queste linee guida anche nel Prg 93.

Intanto l'unico svincolo sulla Classicana, che consentiva l'accesso/uscita alla/dalla via Marabina, era diventato strumento di incidenti, anche mortali. Al che Anas decise di dividere le quattro corsie di marcia con uno spartitraffico, tagliando nettamente la continuità della via Montebello e i poderi agricoli adiacenti ad essa, arrecando disagi non indifferenti agli agricoltori. Fu così che si rese necessario realizzare un nuovo svincolo per chi era diretto verso sud, ma principalmente per gli agricoltori che avevano metà del podere al di là della strada.

Nel frattempo sulla via Marabina si continuava a morire, ma aver mantenuta inalterata la previsione lasciò sperare che qualcosa sarebbe stato fatto nel secondo decennio. Invece, è sparito tutto con l'avvento del Piano Strutturale Comunale (PSC). Oggi, come accennato all'inizio, si spera che dopo trent'anni la via Marabina sia messa nelle condizioni di esercitare la funzione prevista nel 1983, ma quello che più interessa è che perda, finalmente, l'appellativo di "via della Morte"".

Pasquale Minichini - Lista per Ravenna

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