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Lampioni spenti, Ancisi (LpRa): "Via San Sebastiano è senza illuminazione pubblica da 32 anni"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

La cittadinanza è insorta, giustamente, perché su tutte le strade del Comune di Ravenna il sindaco ha tolto la pubblica illuminazione nelle ore più buie della notte. Ce n’è però una in città, nell’area del Centro Urbano, su cui la sua decisione non si applica, per la semplice ragione che non l’ha mai avuta. Una volta era un vicolo, intestato a San Sebastiano, che collegava via Rotta dopo il civico 148, a nord della ferrovia per Ferrara, con via Canalazzo. Quel tratto di via Rotta ora si chiama via Gregoriana. Tra il 1989 e il 1990, il vicolo è stato sistemato e asfaltato, meritando da google maps il nome di via San Sebastiano.

Non si fa una nuova strada urbana senza la pubblica illuminazione. Ed infatti il Comune aveva già tracciato sul suolo una decina di punti in cui inserirne i pali, cominciando col porre il primo all’incrocio con via Gregoriana. Da allora, non s’è più visto nessuno. Non perché il Comune se ne sia dimenticato, giacché i residenti, che ora sono 68, in 21 unità abitative, glielo hanno incessantemente ricordato con esposti e solleciti vari, ricevendo comprensione, ma niente fatti. L’ultimo incontro è stato con l’assessora ai Lavori pubblici, Federica Del Conte. Nel 2020 è stato addirittura approvato il Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale (PRIC), che ha schedato tutte le strade del Comune di Ravenna coi relativi punti luce.

L’effetto è quello che si è provato il 21 novembre e seguenti su tutte la strade di Ravenna dall’1.00 alle 5.00, solo che qui è tale, da sempre, tra l’ultimo barlume del giorno (attualmente poco dopo le 17.00) e il primo di quello successivo (sulle 7.00). Provare per crederci. Io l’ho fatto in bicicletta sulle 18.00 per incontrare alcuni residenti, senza riuscire a vederci niente, tanto da scendere e procedere a piedi. Per ragioni di sicurezza, le case, distanziate però tra loro, tengono costantemente accese le loro luci esterne. Nell’incertezza che ne siano scoraggiati i ladri, almeno segnalano da lontano la direzione.

Dalla presentazione del suddetto PRIC sul sito ufficiale del Comune, è utile estrarre il seguente brano: “L’elaborazione del piano nasce da una serie di valutazioni che contemplano la conoscenza del territorio su cui ci si colloca, l’analisi degli impianti esistenti […]. Per la programmazione degli interventi e la definizione delle linee guida del piano, si è proceduto all’analisi dei siti relativamente alla connotazione territoriale, ambientale, storica o urbanistica […], nonché dal rilievo della situazione impiantistica esistente”. Aggiungendo che ogni anno viene programmato un certo numero di nuovi impianti, su una base di spesa di 500 mila euro, chiedo dunque al sindaco di sapere se il piano che regola “l’Illuminazione Comunale” prevede di portarla, dopo 32 anni, anche nella via (ex vicolo) San Sebastiano, e nel caso entro quanto tempo. Inoltre, se ritiene che, bastando forse una decina di punti luce, sia necessario che nel 2023 se ne rediga e approvi il progetto, procedendo di seguito ad appaltarne i lavori.

Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna – Polo civico popolare

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