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Lavori a Savarna fermi dopo l'interdittiva antimafia, la Pigna: "Recedere immediatamente dal contratto"

E' la richiesta che arriva dal gruppo consiliare della Pigna, dopo l'interdittiva antimafia che ha colpito il consorzio a cui sono stati affidati i lavori del nuovo Palasport e anche quelli della piastra polivalente a Savarna

"Recedere immediatamente dal contratto per l'affidamento dei lavori al Research per la realizzazione della copertura della piastra polivalente, a causa delle gravissime inadempienze contrattuali. Non solo l’interdittiva antimafia quindi, ma anche la comunicazione da parte del Research al Comune di Ravenna di non voler completare i lavori della piastra polivalente di Savarna". E' la richiesta che arriva dal gruppo consiliare della Pigna, dopo l'interdittiva antimafia che ha colpito il consorzio a cui sono stati affidati i lavori del nuovo Palasport e anche quelli della piastra polivalente a Savarna.

"L’amministrazione deve tutelare gli interessi del Comune e quindi di noi ravennati, applicando a carico del Consorzio Research le penali contrattuali e chiedendo il risarcimento dei danni subiti - spiega la capogruppo Veronica Verlicchi - Contestualmente il Comune deve procedere all’ affidamento dei lavori al secondo classificato, così da completare al più presto i lavori già gravati da pesanti ritardi. Così dovrebbe comportarsi un amministratore che cura gli interessi pubblici. La piastra polivalente con relativa copertura doveva essere già completata nel 2021. E considerando che i lavori erano stati affidati con enorme ritardo e la struttura era inutilizzabile dal 2019, non è ammissibile che i bambini e i ragazzi di Savarna e dintorni non possano ancora utilizzare la struttura per praticare sport. La realizzazione della copertura della piastra polivalente di Savarna affidata al Research è una delle numerose promesse proferite dal sindaco de Pascale durante la campagna elettorale per le elezioni comunali dello scorso ottobre proprio a Savarna, alla presenza del Governatore della Regione Bonaccini. Va ricordato che ai  sensi del contratto d'appalto il Research ha ricevuto dal Comune l'anticipazione del 20% dell'importo, pari a circa 26.000 euro".

"I lavori sono stati assegnati dal Comune di Ravenna al Consorzio Research il 13 luglio e dovevano essere ultimati entro il 10 ottobre 2021 - precisa Verlicchi - Ad appena una settimana dalla consegna dei lavori, incredibilmente, il 20 luglio 2021 il Consorzio Research chiede al Comune di sospendere i lavori per le alte temperature che, secondo loro, impediscono il getto del calcestruzzo. E ancora motivano il tutto con la chiusura delle centrali di betonaggio per ferie estive e per l'impossibilità di reperire le materie prime per l'esecuzione dell'opera. Il Comune, senza battere ciglio e con decisione fulminea, il 21 luglio concede la sospensione fino a successivo ordine. Il verbale di ripresa dei lavori concede generosamente al Research come nuovo termine per la consegna dei lavori il 18 dicembre 2021, data anche questa non rispettata. Il 7 dicembre 2021 il Research richiede al Comune una nuova proroga, concessa con atto del Dirigente il 16 dicembre, appena 2 giorni prima della scadenza del termine per l'ultimazione dei lavori.  La motivazione? Sconcertante: indisponibilità di adeguata manodopera e difficoltà di approvvigiomamento dei materiali legati alla situazione di mercato. Il Comune di Ravenna, anziché applicare al Research le penali, concede una nuova proroga al 15 febbraio. Anche questa ennesima data non viene rispettata. A marzo abbiamo depositato un’interrogazione con la quale chiedevamo chiarimenti all’amministrazione. Pochi giorni dopo, il Consorzio Research comunica al Comune la sua volontà di interrompere definitivamente i lavori, rescindendo il contratto. La ricostruzione della vicenda basata sui documenti amministrativi smentisce totalmente le affermazioni dell'Assessore Del Conte. Ora la domanda sorge spontanea: perché tanta pazienza nei confronti del Consorzio Research, colpito peraltro il 12 aprile scorso anche dell'informativa interdittiva antimafia emessa dal Prefetto di Salerno, tanto da tollerare ritardi costanti e motivazioni inconsistenti? In barba agli interessi di noi cittadini".

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