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Lavoro stagionale in 'nero', Ravenna Coraggiosa: "Basta lavoro senza diritti"

"A rimetterci sono molto spesso i giovani, le ragazze ed i ragazzi che come da tradizione del nostro territorio si trovano spesso ad entrare nel mondo del lavoro “per fare la stagione""

Lunedì l'ispettorato del lavoro ha intercettato otto lavoratori completamente in “nero” che hanno interessato alcune strutture turistiche e di animazione della riviera. L’occupazione irregolare interessava anche tre lavoratori adolescenti (di età compresa tra i 16 e i 18 anni). Tutti i lavoratori erano stati adibiti ad attività di promoter turistici e servizi similari.

"Un plauso al lavoro dell’ente di controllo, ma a pochi giorni dall’operazione “Baby park”, ci sentiamo di rinnovare l’appello a tenere alta l’attenzione rispetto alle distorsioni che si sono prodotte nel mercato rispetto alle prestazioni stagionali del turismo, dell’alberghiero, del balneare e dello svago - commentano da Ravenna Coraggiosa - Grandi e piccole vicende, a cominciare dal caso della Mib service, rappresentano plasticamente i rischi di aggravamento dello stravolgimento dei rapporti di lavoro negli ultimi anni. La ricerca di prestazioni di lavoro sempre più flessibili, temporanee, saltuarie ha portato a una miriade di tipologie di rapporti accomunati da un tratto comune: sempre più lavoratori precari, a chiamata, malpagati e spesso senza le tutele assicurative, sanitarie e previdenziali. A rimetterci sono molto spesso i giovani, le ragazze ed i ragazzi che come da tradizione del nostro territorio si trovano spesso ad entrare nel mondo del lavoro “per fare la stagione”.  Va contrastato il rischio che dopo il Coronavirus aumenti la precarietà nel mercato del lavoro, e che la crisi giustifichi una ripartenza senza il rispetto delle regole. Perché questo non avvenga occorre responsabilità da parte di tutti, ma anche che gli enti preposti al controllo svolgano la loro funzione. La grande questione sociale e delle disuguaglianze si affronta con una nuova cultura fondata sulla consapevolezza nessuno si arricchisce scaricando le difficoltà sui soggetti più deboli, cioè le lavoratrici e i lavoratori, ma è necessario riqualificare l’offerta e investire anche sui servizi, sulle professionalità e quindi sul personale. Tutti speriamo di lasciarci alle spalle il Covid nel più breve tempo possibile, ma anche la malattia cronica della precarietà di cui il Paese è affetto da molto tempo e che rischia ancora una volta di restare".

Per questo Ravenna Coraggiosa rivolge un appello all’osservatorio per il lavoro e la legalità "costituito recentemente con nostra grande soddisfazione, affinché - coordinandosi con l’Ispettorato del lavoro, le autorità sanitarie, le forze dell’ordine e le organizzazioni sindacali - si concentri su queste situazioni critiche: individuandole puntualmente attraverso estesi controlli e adottando tutti i provvedimenti necessari per ricondurre alla legalità e al rispetto dei contratti, dei diritti dei lavoratori e delle regole sulla sicurezza del lavoro tutte le aziende che vogliono operare sul nostro territorio. Del resto, abbiamo già stigmatizzato il discutibile ruolo delle società di servizio per l’assunzione di stagionali, le “finte” cooperative e la possibilità per la criminalità organizzata di sfruttare questa fase di contrazione delle liquidità dovuta alla pandemia per aggredire nuovi settori e filiere. Tutte le iniziative in questa direzione avranno sempre il nostro pieno appoggio e la nostra massima collaborazione".

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