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Lido di Dante, Minichini (LpRa): "Il suo destino è nelle mani di chi governa la cittá"

"Se non cambiano le politiche di chi governa la città, il destino di Lido di Dante è segnato"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"La stagione estiva 2014 ancora non è iniziata e già il carosello, che ci terrà compagnia col suo tormentone per tutta l'estate, si è insediato sulla spiaggia di Lido di Dante. Se il buongiorno si vede dal mattino, c'è poco da stare allegri. Come dar torto a una coppia di fidanzati che ha affidato alle pagine di un quotidiano il proprio rammarico? Domenica scorsa, hanno deciso di fare una passeggiata lungo una delle spiagge più belle d'Italia e alla quale sono molto legati. A parte la delusione, e lo sconforto, per come è stata ridotta dall'erosione marina dovuta all'incuria e negligenza umana aggiungo io, si sono subito trovati di fronte a una situazione davvero insostenibile.

Questo, il loro racconto:"Personaggi intenti a seguire chi malauguratamente aveva deciso di mettere piede sul quel tratto di arenile, altri parcheggiati tra la spiaggia e quello che resta delle dune e dello stradello, chi intento a guardare con insistenza le persone stese al sole". Una testimonianza diretta con dovizia di particolari: "Persone di varie nazionalità ma soprattutto di colore in cerca di stimoli per le loro fantasie erotiche a cui davano sfogo senza troppa attenzione a non essere viste, in certi casi ben felici di essere al centro dell'attenzione". Non è mancato il riferimento alla presenza che tra queste vi fossero anche italiani. L'epilogo di quella che doveva essere una distensiva passeggiata è stato questo: "Siamo dovuti correre ai ripari, fuggire". Non manca la considerazione che ha fatto desistere i due dal proseguire: "Abbiamo avuto una dimostrazione di come il degrado può diventare la normalità in un luogo che dovrebbe essere protetto".

E sì, semmai necessitasse, è una situazione che si trascina da anni nell'indifferenza assoluta di chi deve ripristinare l'ordine e la legalità su questo lembo di suolo Italiano. Sordi a ogni richiesta le Istituzioni, il plurale è d'obbligo, per far cessare lo stato di anarchia che regna sovrana in questa zona, a iniziare dal primo cittadino di Ravenna. Dal 2006, anno in cui si è insediato per la prima volta sullo scranno più alto di Palazzo Merlato, non ha saputo fare altro se non un'affissione di un semplice cartello informativo sconfessato più volte dalla magistratura di Ravenna. Sono altri i provvedimenti urgenti, necessari e non più procrastinabili, affinché la libertà di taluno non invada quella dell'altro.

La pineta Ramazzotti è stata bruciata, quindi è persa, checché se ne dica e si continui a decantare situazioni non rispondenti alla realtà; il mare ha spazzato via tutto ciò che ha incontrato sul suo cammino: spiaggia, duna, argine a protezione della stessa; i lavori di ricalibratura della scogliera davanti all'abitato costituiranno una nuova spada di Damocle, se non si interverrà prima del prossimo autunno a mettere in protezione l'intero tratto a sud fino alla foce del Bevano. Di questo passo il destino di Lido di Dante, se non cambiano le politiche di chi governa la città, pur nella più alta concezione in senso ottimistico, è segnato. Ma la cittadinanza, il comparto imprenditoriale e tutti quelli che hanno a cuore le sorti di questa ridente località, non si lasceranno sopraffare da inezia o negligenze altrui. Ritengono sia giunta l'ora di finirla con spot o ambigue affermazioni nel corso di assemblee pubbliche. Ormai gli alibi non reggono più, tantomeno le parole al vento.

Il sindaco di Ravenna si avvalga di una preziosa consultazione con il Prefetto di Ravenna e ponga in essere, prima che inizi la stagione turistica, ogni strumento giuridico ritenuto necessario per risolvere l'annosa situazione. Diversamente, mi farò carico direttamente di denunciare alla Commissione Europea la violazione al "Protocollo sulla Gestione Integrata delle zone costiere del Mediterraneo" - G.U.U.E. del 4.2.2009 - L. 34/19-34/28. Oltre alle eventuali violazioni al D.M. 30/03/2009 Ministero Ambiente, ai sensi della direttiva 92/43/CEE".

Pasquale Minichini

Capogruppo di Lista per Ravenna

Consiglio territoriale del Mare

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