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Lista per Ravenna: "Il "Contrordine compagni" sulla cittadinanza onoraria a Mussolini"

A parlare è il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi che per primo, nel corso della scorsa legislatura, chiese la revoca della cittadinanza onoraria al duce, bocciata dalla maggioranza dem

"Appreso che il Pd si accinge a votare in consiglio comunale la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini dopo aver bocciato la mia stessa proposta il 19 marzo 2014, devo precisare le ragioni della mia iniziativa di allora". A parlare è il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi che per primo, nel corso della scorsa legislatura, chiese la revoca della cittadinanza onoraria al duce, bocciata dalla maggioranza dem.

"Il fascismo è un problema del presente": il Pd chiede la revoca della cittadinanza onoraria al duce

"Non ha per me alcun senso il “revisionismo” che pretende di cancellare le memorie testimoniali della storia - spiega il consigliere d'opposizione - So bene come ogni fatto storico presenti chiaroscuri che consentono a ciascuno, rispettando la legge, di vederli con lenti chiare o nere (o rosse). Io mi sforzo di vederli senza occhiali. Per esempio, restando in tema, credo che non debba essere negata a Ravenna la commemorazione, con una cerimonia religiosa, della morte del concittadino Ettore Muti, comunque se ne giudichi la statura storica. Presentai la proposta del 2014 quando, risalendo all’atto deliberativo di allora, 26 ottobre 1923, mi accorsi che, essendo i Comuni retti ancora da un ordinamento formalmente democratico, la cittadinanza onoraria a Mussolini fu invece conferita non dal consiglio comunale, espressione dell’intera città, ma dalla Giunta comunale, rappresentativa solo della maggioranza dei consiglieri eletti. A questa causa di illegittimità si aggiunse, estranea anch’essa alla figura di statista del Duce, la valutazione di merito, dovuta alla motivazione dell’atto che non aveva alcun riferimento a suoi meriti diretti verso la nostra città, come dovrebbe essere quando si conferisce una “cittadinanza onoraria”, ma unicamente allo “storico primo anniversario della marcia su Roma”. La ragione per cui il Pd, in consiglio comunale, senza tener conto che la mia proposta non aveva alcun significato di “damnatio memoriae” né di cancellazione di una memoria storica, la stroncò (tramite il consigliere comunale Andrea Tarroni) fu testualmente questa: “La storia ha già giudicato Mussolini e il fascismo e riteniamo anzi che non si debba depennare una verità acclarata”. Come il Pd ravennate possa ora indifferentemente fare il contrario si spiega solo con la sua cronica assenza di credibilità".

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